Spesometro semestrale e con pochi dati da comunicare

Uno spesometro con invio semestrale e snellito, solo dati fondamentali. E per le micro fatture (importi al di sotto dei 300 euro invii aggregati). Sono queste le modifiche, secondo il direttore dell’Agenzia dell’entrate, Ernesto Maria Ruffini, su cui si dovrebbe far posto nelle disposizioni di revisione dello spesometro (invio dati e fatture), dopo il caos delle scorse settimane con blocco del sito e proteste dei professionisti, che troveranno spazio nella legge di bilancio. «L’importante è che all’Agenzia delle entrate arrivino i dati essenziali: la partita Iva, l’imponibile e l’imposta e il numero della fattura, non serve nient’altro. Se ci aiutate con una norma simile, aiutiamo i contribuenti e le agenzie», ha precisato Ruffini. Per Ruffini l’Agenzia ha, nell’immediato, margini di manovra stretti e in via amministrativa può intervenire su delle semplificazioni nelle specifiche tecniche: «Ritengo», ha spiegato Ruffini davanti la commissione finanze della camera, presieduta da Maurizio Bernardo, ieri, «che l’informazione relativa ai dati anagrafici e del domicilio fiscale dei clienti e dei fornitori possa essere semplificata, così come le informazioni riferite ai dati anagrafici della stabile organizzazione e dei rappresentanti fiscali. Ugualmente, nel caso di comunicazione dei dati delle bollette doganali ritengo che possa essere resa facoltativa la compilazione del campo identificativo dello stato extracomunitario di provenienza dei beni». Ma qui si ferma il potere di intervento in via amministrativa dell’Agenzia. Lo step successivo spetta al legislatore e Ruffini suggerisce le linee di intervento: previsione della facoltà di trasmettere i dati anche solo con cadenza semestrale; facoltà di trasmissione, anche cumulativa, dei dati delle fatture emesse e di quelle ricevute di importo inferiore a 300 euro, registrate cumulativamente; non applicabilità delle sanzioni per l’errata trasmissione dei dati per le comunicazioni effettuate per il primo semestre 2017 a condizione che i dati esatti siano trasmessi entro il 28/2/18. Inoltre, Ruffini ha suggerito l’esonero dell’obbligazione delle comunicazioni per alcuni soggetti, per esempio i produttori agricoli con volume di affari non superiore a 7 mila euro esonerati dagli obblighi documentali e contabili, fermo restando l’obbligo di numerare e conservare le fatture e le bollette doganali. E anche l’esonero per le amministrazioni pubbliche dall’obbligo di trasmissione dei dati delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali. L’operazione spesometro che si è chiusa lo scorso 16 ottobre ha visto, ultimi dati disponibili, l’invio di circa un miliardo e 400 mila fatture. ll presidente dei commercialisti, Massimo Miani ha giudicato positivamente le parole di Ruffini sullo spesometro ma è tornato a chiedere in una nota: «In ogni caso la cadenza dell’adempimento dovrebbe essere annuale, non trimestrale e neppure semestrale, come proposto oggi (ieri, per chi legge ndr) da Ruffini..

Fonte: ItaliaOggi

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