Pensioni, il nodo dell’anzianità

Mobilitare i lavoratori per far pressione sul Parlamento e ottenere lì sulle pensioni più di quello che il governo è disposto a concedere. E poco male se il risultato si ottenesse con uno voto trasversale, da Sinistra italiana alla Lega di Matteo Salvini. Sembra questo il calcolo di Susanna Camusso, che ieri ha ribadito come la Cgil consideri le proposte illustrate l’altro ieri dal premier, Paolo Gentiloni, assolutamente insufficienti per approvare l’ipotesi di accordo che lo stesso Gentiloni sottoporrà ai sindacati nell’incontro fissato per sabato. Anche la Uil di Carmelo Barbagallo si dice pronta a mobilitarsi per sostenere la richiesta di un rinvio dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, in attesa che una commissione di esperti valuti le diverse aspettative di vita legate ai diversi lavori. La Cisl di Annamaria Furlan, invece, pensa che il sindacato debba rivendicare come una sua conquista le 1,5 categorie di lavoratori impegnati in attività gravose che il governo è pronto a esentare dallo scatto a 67 anni e non lasciare l’iniziativa al Parlamento. Su una cosa Cgil, Cisl e Uil sembrano unite: la richiesta al governo di esentare dall’aumento di cinque mesi dei requisiti non solo le pensioni di vecchiaia (che dal 2019 richiederebbero appunto 67 anni anziché 66 e 7 mesi), ma anche le pensioni anticipate, che altrimenti necessiterebbero di 43 anni e 3 mesi di contributi (un anno in meno per le donne).

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