Commercialisti, ok agli specialisti

Nasce l’elenco dei commercialisti specialisti. Agli iscritti al Consiglio nazionale che termineranno con successo una delle Scuole di alta formazione (Saf), sarà rilasciato, dallo stesso Cndcec, un attestato finale e il loro nominativo sarà inserito in un apposito elenco che sarà pubblicato, in una specifica sezione, organizzata per materie e per ordine di provenienza, del sito istituzionale www commercialisti.it. La notizia è contenuta in una lettera inviata ieri dal presidente del Cndcec Massimo Miani a tutti i presidenti degli ordini territoriali. «Il Consiglio nazionale», si legge nella lettera, «intende portare avanti il percorso normativo con il Ministero della giustizia per la modifica del digs 25 giugno 2005 n 139 mediante l’inserimento di una norma ad hoc per il riconoscimento legislativo delle specializzazioni professionali. Nel frattempo», continua il presidente Miani, «ritenendo imprescindibile continuare a fornire agli iscritti uno strumento idoneo per l’acquisizione di conoscenze approfondite, il Consiglio intende altresì continuare a profondere il proprio impegno nello sviluppo e nella migliore organizzazione delle scuole di alta formazione attualmente istituite».Il processo di riconoscimento delle Saf era quasi giunto a termine alla fine del 2017; in particolare, dopo l’impegno assunto dal Ministro Orlando, la questione era contenuta in un emendamento al dl fiscale collegato alla legge di bilancio, che aveva, o almeno sembrava avere, il placet del Governo. Ma l’emendamento non ha passato il vaglio della commissione bilancio del Senato. Nell’attesa di nuovi interventi governativi, «anche alla luce dell’esperienza maturata nel primo biennio di attività, il Cndcec sta mettendo a punto nuovi strumenti e indicazioni al fine di agevolare lo svolgimento delle attività delle Saf secondo modalità maggiormente omogenee e funzionali» L’istituzione dell’elenco e il rilascio dell’attestato rappresentano uno degli ultimi passaggi per il pieno riconoscimento delle Saf e delle specializzazioni dei professionisti, passaggio che si sarebbe dovuto operare proprio con il riconoscimento legislativo delle scuole contenuto nell’emendamento al dl fiscale. Ad oggi le Scuole di alta formazione in Italia sono 14, costituite su base regionale o interregionale (ad esempio esiste la Saf dell’Emilia-Romagna e quella riferita alle regioni di Marche-AbruzzoMolise). Il Consiglio nazionale ha individuato dieci aree formative. Ogni Saf, a sua scelta, può predisporre le materie da insegnare attingendo dalle aree definite dal Cndcec. L’istituzione delle Saf è avvenuta nel 2015 con il lancio del progetto da parte del Consiglio in collaborazione con la Federazione nazionale dei commercialisti e «il fondamentale apporto degli ordini territoriali», che hanno l’onere di «informare gli iscritti, promuovendo le attività delle Saf e diffondendo quanto più possibile la conoscenza nelle rispettive macro aree di riferimento». Ogni scuola deve ottenere il riconoscimento del Consiglio nazionale e le attività svolte al loro interno saranno realizzate in collaborazione con le università del territorio. L’obiettivo è quello di «creare nuove opportunità per i commercialisti e migliorare la qualità delle prestazioni professionali offerte dagli iscritti agli albi». «Con il supporto degli Ordini territoriali», conclude Miani, «il Consiglio nazionale intende percorrere questa strada fino in fondo, ritenendo fermamente che competenza e specializzazione costituiscano, unitamente al rispetto di rigorose nonne deontologiche, il vero fiore all’occhiello di una professione contemporanea».

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