“Agenzia delle Entrate, il rischio che l’intempestività diventi una regola”

“L’agire con tempestività sappiamo non essere una dote della nostra Amministrazione Finanziaria e ciò trova nuova conferma con quanto sta accadendo con gli studi di settore per il periodo di imposta 2017, una situazione che dimostra come purtroppo nulla sia cambiato rispetto al passato.”.

Con queste parole il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel si riferisce alla circolare 14/E del 6 luglio 2018, con la quale l’Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni e i correttivi per la compilazione degli studi di settore da applicare al periodo d’imposta 2017, e per la verifica dei risultati.  

“I chiarimenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate sono evidentemente determinanti per dare seguito correttamente all’adempimento, peccato – sottolinea il Presidente Cuchel – che il primo termine per il versamento delle imposte sia scaduto lo scorso 2 luglio. Si tratta dell’ennesima prova della totale mancanza di considerazione del lavoro svolto dai commercialisti, i quali, già presi in questo periodo da un calendario fiscale oltremodo impegnativo, devono fare i conti anche con i ritardi dell’Amministrazione Finanziaria, le cui conseguenze inevitabilmente impattano sul loro lavoro e sui contribuenti.”.

Per quanto riguarda i correttivi di cassa, l’intervento dell’Agenzia delle Entrate si è imposto a seguito della nuova normativa di determinazione della base imponibile Irpef e Irap per le imprese minori in contabilità semplificata, tuttavia, il necessario e prevedibile adeguamento è stato incomprensibilmente attuato solamente adesso quando invece le nuove norme sul regime di cassa semplificato per le imprese minori sono entrate in vigore dall’inizio del 2017.

C’è anche da considerare – aggiunge Cuchel – che proprio in questo stesso periodo giungono dall’Agenzia delle Entrate le comunicazioni degli avvisi di irregolarità, le comunicazioni delle anomalie da studi di settore, i questionari sul redditometro e varie richieste di documentazione.Considerato l’attuale periodo di scadenze, era auspicabile che l’invio di tali comunicazioni fosse rimandato al mese di settembre, sapendo che ciò non avrebbe prodotto conseguenze sostanziali per l’Amministrazione Finanziaria, ma sarebbe stato un apprezzabile segno di attenzione nei riguardi dei commercialisti e del loro lavoro.

“C’è da augurarsi - conclude Cuchel  – che per gli studi di settore, alla luce del ritardo con il quale sono state fornite le istruzioni, ai contribuenti interessati non sia da applicare la maggiorazione dello 0,40% prevista per i versamenti delle imposte effettuati entro il prossimo 20 agosto.”.

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