Startup, professionisti in campo

Startup protagoniste del presente e del futuro. A queste imprese Ăš stato dedicato il Congresso nazionale dell’Unagraco, l’Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili, che si Ăš tenuto ad Olbia. “Riteniamo importante dedicare maggior attenzione alla crescita e allo sviluppo di nuove idee imprenditoriali ed Ăš per questo che intendiamo costituire un organismo che possa seguire a 360 gradi i nuovi imprenditori aiutandoli a trasformare le idee in imprese, seguendoli, curando lo sviluppo e assicurando i finanziamenti piĂč opportuni, indispensabili per la crescita”, ha annunciato Giuseppe Diretto, presidente nazionale Unagraco. “Una rete di 2000 commercialisti che condivide esperienze e casi su tutto il territorio nazionale e che, specializzata nelle diverse aree, sia una guida importante per la nuova figura imprenditoriale”.

Doveroso un passaggio sulla situazione economica attuale e sugli scenari futuri per i professionisti. Unagraco si Ăš fatta portavoce di una proposta per una riforma della giustizia tributaria, di concerto con l’avv. Maurizio Villani. “Gli obiettivi della riforma sono molteplici – ha evidenziato Diretto – In primis riteniamo che essa non debba piĂč dipendere dal MEF, che Ăš una delle parti in causa, ma da un organismo terzo ed imparziale come la Presidenza del Consiglio dei Ministri; di conseguenza, la giustizia tributaria si deve organizzare in Tribunali tributari, Corti di Appello tributarie e Sezione Specializzata della Corte di Cassazione. I giudici tributari saranno selezionati per concorso pubblico e svolgeranno la loro attivitĂ  in modo autonomo, indipendente ed a tempo pieno, con un compenso congruo e dignitoso, come i magistrati ordinari. Una sorta di “quarta magistratura”, oltre quella ordinaria, contabile ed amministrativa”.

Secondo Paolo Longoni, consigliere di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, “il sostegno alle startup e la loro crescita costituiscono un elemento importante e solido per lo sviluppo del nostro Paese, ricco di un tessuto economico fatto di piccole imprese. E la nostra professione, da sempre a fianco delle PMI, ha bisogno di crescita economica per migliorare volumi d’affari, redditi e qualità del servizio: l’Italia dal 2007 ha perso oltre 15 punti di PIL e la riduzione di ricchezza prodotta si riflette sulla compressione dei redditi delle professioni”.

Secondo Longoni, le Casse di previdenza devono guardare con interesse all’andamento della crescita economica, che Ăš direttamente funzionale alla professione, e sono certamente propense a dedicare parte degli investimenti all’economia reale; ma hanno necessitĂ  di incentivi di detassazione decisi e definitivi; e di misure di adeguato controllo sugli investimenti e sui rendimenti. L’innovazione – conclude – Ăš uno dei fattori determinanti dello sviluppo economico: le Casse intendono essere partecipi e protagoniste, nel rispetto dei vincoli di bilancio, consapevoli dell’importanza dell’afflusso di equity nelle imprese”.

A margine del forum il commento del parlamentare Nardo Marino. “Servono piĂč investimenti per le startup innovative, evitando che i nostri imprenditori siano costretti a espatriare per trovare i capitali. I numeri dicono che siamo molto indietro rispetto ai Paesi europei che costituiscono il nostro punto di riferimento. Mentre in Francia scommettono sul futuro mettendo sul piatto 4 miliardi di euro, da noi si registra addirittura un calo degli investimenti; siamo passati da 178 milioni nel 2016 a 110,8 nel 2017. Occorre invertire la tendenza. Per questo stiamo pensando a un fondo pubblico di investimenti e al coinvolgimento di soggetti privati come le casse di previdenza dei professionisti. Un altro fronte di azione Ăš l’abbattimento dei costi per i brevetti”.

Ma di cosa hanno bisogno le startup oggi? Secondo Gianluca Ferranti, CEO di Vivocha, “lanciare una nuova impresa oggi, specialmente nei settori ICT ed ad elevato tasso di innovazione, Ăš diventato estremamente facile: l’abbassamento del costo di accesso a tecnologie, know-how ed infrastruttura di base, oltre a finanziamenti ed aiuti di vario genere, consentono a chi abbia buone idee, passione, e voglia di mettersi in gioco, di lanciare una nuova iniziativa imprenditoriale con relativa semplicitĂ . Ma trasformare una “buona idea” in un’azienda di successo Ăš oltremodo complicato. L’elevato tasso di mortalitĂ  di startup innovative in Italia, e non solo, nelle prime fasi di evoluzione nĂ© Ăš l’indicatore principale. Un cosciente approccio alle diverse fasi di evoluzione dell’impresa Ăš certamente di aiuto nel massimizzare le possibilitĂ  di successo”.

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