Urne aperte in Basilicata domenica 24 marzo dalle 7 alle 23 per l’elezione del nuovo governatore e dei 20 membri del Consiglio regionale. Sono quattro i candidati alla presidenza: Carlo Trerotola, del centrosinistra, Vito Bardi del centrodestra, Antonio Mattia del Movimento 5 Stelle e Valerio Tramutoli . Trerotola è sostenuto da un’ampia coalizione di cui fanno parte 7 liste tra cui Comunità democratiche – Pd, Partito socialista italiano, Verdi, e Progressisti. Il farmacista originario di Salerno, è sceso in campo dopo il passo indietro dell’ex governatore Marcello Pittella, travolto dall’inchiesta giudiziaria sulla sanità lucana. Nei giorni scorsi è stato al centro delle polemiche per aver definito lo storico segretario del Msi Giorgio Almirante il suo “unico riferimento politico”. A sfidarlo c’è Vito Bardi, sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Generale della Guardia di finanza, vanta quattro lauree nel curriculum e ha puntato la campagna elettorale sulle infrastrutture senza le quali “non ci può essere futuro”. “Legalità , competenza, sviluppo e benessere” sono invece le parole chiave di Antonio Mattia, candidato del M5S sostenuto da Luigi Di Maio. Piccolo imprenditore di Potenza, ha 46 anni e una laurea in giurisprudenza. Quarto candidato è il professore di fisica Valerio Tramutoli, alla guida del raggruppamento ‘La Basilicata possibile’ che ha messo insieme realtà civiche, ambientaliste e settori della sinistra alternativa. Gli elettori dovranno presentarsi domenica al seggio con un documento d’identità valido e la tessera elettorale. Con la nuova legge approvata ad agosto, si potrà votare su un’unica scheda, per il solo candidato presidente, tracciando una croce sul nome, oppure per il candidato e una delle liste a lui collegate, sbarrando il simbolo della lista. Non è invece ammesso il voto disgiunto, pena l’annullamento della scheda. E’ eletto governatore il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per il Consiglio regionale si potranno esprimere una o due preferenze a patto che siano un uomo e una donna e appartengano alla stessa lista. In caso di errore, resta valida solo la prima preferenza.Â