Primarie Pd, seggi aperti e code ai gazebo per eleggere il segretario

Seggi aperti dalle 8 alle 20 per votare alle primarie per eleggere il segretario del Pd. L’affluenza sembra buona e in molte città ci sono code davanti ai gazebo (settemila in tutto) organizzati grazie al lavoro di 35mila volontari. I candidati a guidare il partito sono Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti. Ai gazebo si sceglieranno anche i componenti dell’Assemblea nazionale, il massimo organismo democratico del partito creato per decidere sulla politica e sull’organizzazione del Pd. Rimane in carica quattro anni, come la segreteria, ed è composto da mille persone elette alle primarie con le liste collegate ai candidati, cui si aggiungono trecento rappresentanti eletti in concomitanza con le elezioni delle assemblee regionali e cento componenti eletti dai parlamentari. Non basterà prendere più voti degli avversari per diventare segretario del Pd. Lo statuto del partito prevede il quorum del 50% più uno dei voti. Se nessuno supera questa soglia, sarà l’assemblea già convocata per il 17 marzo scegliere. Per votare è necessario recarsi al seggio con un documento di riconoscimento in corso di validità, la tessera elettorale e un contributo minimo di due euro. Maurizio Martina - “Vota Antonio! Vota Antonio! Vota Antonio! Ah, no, vota Maurizio Martina! Vota la Mozione Fiancoafianco!”. Scherza Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Partito Democratico, in un appello vocale al voto in chat con i suoi sostenitori. “Vota questa squadra bella che ha lavorato tanto – dice Martina – siamo la mozione che ha detto a chiare lettere ‘rompiamo gli schemi e uniamo il Pd contro questa destra pericolosa’. Serve davvero il coinvolgimento di tutti -continua – per cui passiamo parola e passiamo questo audio. Facciamo in modo che domani ci siano tante persone a sostenere la nuova stagione dei democratici”. Romano Prodi – “C’è un risveglio delle coscienze, in Italia e’ il momento di reagire e di dire ‘No’, il nostro Paese non e’ questo”. Lo ha detto il professor Romano Prodi in un’intervista a ‘La Repubblica’, commentando la manifestazione che ha portato ieri a Milano 250mila persone in piazza contro il razzismo. “La mia reazione? – aggiunge Prodi – Francamente non mi aspettavo una presenza così numerosa”. L’ex presidente del Consiglio stabilisce anche un “legame di sensibilità” tra la manifestazione nella capitale lombarda e le primarie del Pd. “E’ la stessa cosa che mi ha spinto a fare l’appello per la partecipazione alle primarie del partito democratico – spiega – . Di fronte allo stravolgimento della coscienza di un paese bisogna rispondere usando tutti gli strumenti: quelli politici nel campo della politica, quelli sociali ed etici nel campo sociale, come nel caso della grande manifestazione di Milano. Sia chiaro le primarie e la marcia antirazzista fino a piazza Duomo sono due cose totalmente diverse pero’ rispondono alle stesse preoccupazioni”. Matteo Renzi - L’ex premier Matteo Renzi, parlando con i giornalisti dopo aver votato per le primarie del Pd nel seggio in piazza Tasso, dove è arrivato alle 8.30 in vespa. “E’ tempo di festeggiare la festa della democrazia che oggi vede migliaia di volontari organizzare dei seggi. Finché c’è un partito che fa questo lavoro, che riesce a mobilitare meravigliose energie, credo che questo sia un fatto positivo. Mi piacerebbe che lo facessero anche gli altri. Quanto al dibattito di questi mesi, penso che si debba fare un grande in bocca al lupo ai tre candidati per la sfida molto leale che hanno fatto, e penso che sia importante che chiunque vinca le primarie, il giorno dopo non subisca il trattamento che abbiamo subito noi che abbiamo vinto due volte con il 70% e per due volte abbiamo avuto il fuoco amico. Noi ci impegniamo in questa direzione, e per questo motivo non ho voluto fare alcuna corrente, al punto che i vari esponenti che sono stati con me in questi anni si sono divisi su tutte e tre le mozioni. E’ il segno di uno che non vuole fare le correnti ma una battaglia educativa e culturale. Vengo da un giro in Italia pazzesco per presentare il mio libro, continuerò a farlo. Il mio compito è dare una mano al Pd da iscritto e parlamentare e fare una grande battaglia educativa e culturale per non lasciare il Paese a questi che stanno inginocchiando l’economia e distruggendo i valori”.

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