Europee, ultime scintille Salvini-Di Maio. Zingaretti: “Drammatico se Ue puntasse a nazionalismi”

I leader di maggioranza e opposizione si giocano le ultime carte per convincere gli indecisi prima del silenzio elettorale. Di Maio e Salvini proseguono da dove avevano finito, ovvero litigando. Entrambi sanno che il voto delle Europee è destinato a modificare, in un senso o nell’altro, i rapporti di forza all’interno del governo. A parole i due sperano che da lunedì si possa tornare a lavorare serenamente, ma la resa dei conti sarà inevitabile. A cosa possa portare però non è dato sapere.

Forte dei rumors che lo danno primo partito attorno al 30% dei consensi, Matteo Salvini ostenta sicurezza: “Di Maio in questi ultimi giorni me ne dice di tutti i colori. Capisco che sia nervoso perché i sondaggi dicono che la Lega è forte e il M5S ha qualche problemino…”, spiega il leader del Carroccio. E poi via con i suoi cavalli di battaglia: l’immigrazione, la flat tax e la Tav. “È evidente che nel governo non va tutto bene, anche se sono contento di quanto fatto finora”, aggiunge specificando però che dei “no” dei Cinque Stelle (l’ultimo lo stop della Pedemontana veneta) la Lega ne ha piene le tasche perché: “Non si può bloccare il paese da nord a sud”.

Seduto sull’altra sponda dell’impetuoso fiume di polemiche, Luigi Di Maio non ha nessuna intenzione di giocare il ruolo dello sconfitto in partenza: “Il sorpasso della Lega? Lo decideranno gli elettori domenica. Siamo sempre stati sfavoriti e gli italiani ci hanno sempre stupito”. Di Maio prosegue nella sua narrazione di un M5S duro e puro, unico partito a non essere coinvolto nella “nuova tangentopoli”. Nella quale invece c’è l’alleato di governo leghista che sul caso Siri “si è comportato un po’ da casta”, e sulle eventuali modifiche al reato di abuso d’ufficio “torna all’epoca delle leggi ad partitum”.

Se i due contraenti del contratto di governo proseguono nella loro ‘lotta fra galli’, l’opposizione prova a ricavarsi uno spazio. Galvanizzato dagli exit poll dell’Olanda, dove i sovranisti non sfondano, Nicola Zingaretti attacca a testa bassa e sogna il sorpasso del Pd al M5S: “Gli italiani hanno capito che l’Europa così non va, ma i nazionalismi già sono stati messi alla prova qualche decennio fa e abbiamo visto come è finita”. Per questo il centrosinistra deve rimanere unito e mobilitarsi “perché è tornato il tempo di combattere per le nostre idee”: “se l’Europa dei prossimi 5 anni scegliesse di tornare indietro, se puntasse di nuovo alla disgregazione, ai nazionalismi, se cancellasse il nome di chi ha creato il sogno europeo, Altiero Spinelli, sarebbe drammatico. E i ventenni di oggi si troveranno a vivere da soli in Europa. Che sarà un satellite di una superpotenza mondiale”. Silvio Berlusconi, invece, torna ai fasti di quando il suo Milan dominava il mondo scegliendo una metafora calcistica: “Alle Europee gli italiano potranno esporre il cartellino rosso per questi signori del M5S”, spiega nel salotto di Barbara d’Urso mostrando fisicamente il cartoncino. “Per Salvini e la Meloni invece c’è il giallo”.

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