PiĂÂč di un terzo degli uomini europei (35,3%) tra i 25 e i 34 anni vive ancora con i genitori. L’Italia Ăš quartultima in Ue, in cima alla lista dei Paesi piĂÂč ‘mammoni’. Fa peggio solo Malta, Slovacchia e Croazia. E’ quanto emerge dall’ultima ricerca Eurostat, riferita ai dati del 2017. PiĂÂč spigliate le ragazze: solo un quinto delle femmine della stessa fascia di etĂ abita con mamma e papĂ (21,7%). In media in Europa si saluta la famiglia a 26 anni, con un divario da nord a sud del continente.
In Svezia, ad esempio, si esce di casa a 18 anni e mezzo, in Lussemburgo a 20, in Danimarca a 21 e un mese e in Finlandia al compimento del 22esimo anno di etĂÂ . Una tendenza, quella di essere autonomi prima del compimento delle 25 primavere, comune anche in Estonia (22 anni e 2 mesi), in Germania, Francia e Paesi Bassi (23 anni e 7 mesi) e nel Regno Unito (24,7 anni). Situazione opposta in Croazia e Slovacchia, dove rispettivamente si esce di casa a 31,8 anni e 30,9 anni. Situazione simile a Malta (30,7 anni), in Italia (30,1 anni), in Bulgaria (29,6 anni), in Spagna (29,5 anni), in Grecia (29,3 anni) e in Portogallo (28,9 anni).
A differenza dei maschietti, le giovani donne tendono a crearsi una propria indipendenza prima degli uomini. Prima in classifica la Svezia (18,5 anni per le donne, rispetto ai 18,4 anni per gli uomini). Le differenze piĂÂč alte tra i generi sono state registrate in Romania (25,6 anni per le donne, rispetto a 30,5 per gli uomini), Bulgaria (27,5 vs 31,7), Croazia (30,0 vs 33,6), Grecia (28,0 vs 30,6), Ungheria (25,8 contro 28,3), Polonia (26,3 vs 28,8), Slovacchia (29,7 vs 32,1) e Lituania (24,5 vs 26,9).
Spesso, perĂÂČ, non Ăš l’essere ‘bamboccioni’ a influire nell’andar via di casa, quanto la difficoltĂ di trovare un impiego remunerativo, stabile e a tempo pieno, e la capacitĂ (o meglio la possibilitĂ ) di combinare studio e lavoro.