Quasi 15mila lavoratori organizzati da Cgil, Cisl e Uil stanno sfilando a Reggio Calabria nell’ultima della serie di manifestazioni per lavoro, sviluppo, meridione che i lavoratori hanno organizzato da marzo a oggi un po’ in tutta Italia. “Una mobilitazione nazionale unitaria nel Sud perché dal Mezzogiorno si deve ripartire per unire il Paese e rivendicare la centralità del lavoro come leva per contrastare le profonde diseguaglianze sociali, economiche e territoriali che attraversano l’Italiaâ€� dice la nota di presentazione dell’iniziativa duranbte la quale parleranno i tre segretari confederali: Maurizio Landini (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).
“L’Italia non cresce e aumenta il divario tra Sud e il resto della penisola� denuncia la Cgil evidenziando alcuni dati: l’Italia è penultima in Europa per tasso di crescita del Pil, e nel Mezzogiorno il Pil pro-capite è inferiore del 45% rispetto al Centro-Nord. La disoccupazione è tra i livelli più alti della Ue, e nel Sud è al 19,4% contro il 6,8% delle regioni settentrionali, l’inattività è al 45,5% rispetto ad una media nazionale del 34,3%. Al Sud coloro che abbandonano le scuole sono il 20%, il doppio del Nord, e solo il 5,4% dei bambini può usufruire dei servizi per l’infanzia contro il 17% dei loro coetanei che vive al Nord. Inoltre, nelle regioni meridionali i posti letto per sanità e assistenza sono un terzo di quelli del Nord, crescono quindi le migrazioni sanitarie, e le famiglie in povertà assoluta sono il 10%, a fronte del 5,8% del Nord e del 5,3% del Centro.
Anna Maria Furlan (Cisl) – Anna Maria Furlan, intervistata a marigine del corteo, ha detto: “Bisogna ripartire dal Sud, bisogna ripartire con gli investimenti, con un piano straordinario di investimenti perché il punto è creare lavoro e creare uno sviluppo vero che duri nel tempo. Basta campagna elettorale, ne abbiamo fin sopra i capelli, i problemi non si son risolti. La situazione è peggio di un anno fa ed è necessario che il governo ascolti questo popolo, queste piazze, e si discuta assieme a chi li rappresenta come cambiare insieme questo Paese”.
“Non ci fermeremo fino a quando non saremo ascoltati, lo avevamo promesso. L’Italia è una e una sola”. ha detto poi Furlan durante il comizio finale a Reggio Calabria. “Dopo le manifestazioni di febbraio, di Bologna e di maggio a Roma siamo qui perché il Sud fatica , ma ha voglia di riscatto. Non si può rinviare cambio di rotta sulle politiche del Mezzogiorno. Il Sud è completamente dimenticato anche nel dl crescita dopo Manovra e Def”, ha aggiunto.
Furlan ha attaccato la Flat tax: “La flat tax è iniqua perché favorisce chi guadagna di più ed è sbagliata perché per i consumi si deve creare lavoro e aumentare salari, non si inventino cose strane”.
Maurizio Landini – Ed ecco Landini, intervistato durante il corteo: “Bisogna ripartire dal Sud, bisogna ripartire con gli investimenti, con un piano straordinario di investimenti perché il punto è creare lavoro e creare uno sviluppo vero che duri nel tempo. Basta campagna elettorale, ne abbiamo fin sopra i capelli, i problemi non si son risolti. La situazione è peggio di un anno fa ed è necessario che il governo ascolti questo popolo, queste piazze, e si discuta assieme a chi li rappresenta come cambiare insieme questo Paese”.
Roberto Rossini (Acli) – “Aderiamo alla manifestazione organizzata dai sindacati Cgil Cisl e Uil per il Sud”. Ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini. “Il regionalismo differenziato non deve produrre ulteriori spaccature sociali e istituzionali, amplificando le divisioni del Paese. Serve prima di tutto un grande piano di sviluppo su politiche industriali, formazione e welfare. Non possiamo consentire che il Sud sia solo una spiaggia di sbarco per migranti e una terra da dove i giovani emigrano.” L’impegno delle Acli in tutte le regioni meridionali è volto soprattutto a rompere l’isolamento delle periferie “per questo accogliamo con soddisfazione che i sindacati ripartano proprio dalla Calabria – ha dichiarato Filippo Moscato, Presidente regionale delle Acli Calabria – per ribadire la centralità del Mezzogiorno nel rilancio economico e produttivo dell’intero Paese”.