Roma, 27 giu. (LaPresse) – “Stupiscono le polemiche di questi giorni sull’impegno del governo a favore dei dipendenti pubblici. In particolare, vorrei ricordare che con il decreto legge ‘quota 100’ abbiamo posto fine a quella che le organizzazioni sindacali definiscono una discriminazione nei confronti dei dipendenti pubblici derivante dalla corresponsione differita del Tfr (misura restrittiva – mi preme sottolinearlo – certamente non ascrivibile a questo esecutivo). Il nostro governo ha previsto la possibilità di un’anticipazione bancaria del trattamento, nonché uno sgravio fiscale attraverso la riduzione dell’aliquota Irpef.La soluzione ha il pregio di neutralizzare: gli oneri legati agli interessi connessi all’anticipazione finanziaria (anticipazione massima di 45 mila euro); il differimento temporale della liquidazione per chi non opta per il finanziamento, considerato che il Tfs o Tfr sarà corrisposto con una consistenza netta superiore grazie alla riduzione dell’aliquota Irpef”. Lo afferma in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. “Le misure del decreto legge sono attuate attraverso l’adozione di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali e il ministro per la Pubblica amministrazione, sentiti l’Inps, il Garante per la protezione dei dati personali e l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.Si aggiunge al decreto anche l’accordo quadro da stipulare tra il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, il ministro dell’Economia e delle finanze, il ministro per la Pubblica amministrazione e l’Associazione bancaria italiana, sentito l’Inps.
Entrambi i provvedimenti sono già stati predisposti e proprio la prossima settimana saranno conclusi gli ultimi approfondimenti tecnici” conclude.