Si conclude con un nulla di fatto la due giorni di consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’apertura della crisi di governo. Il capo dello Stato concede altri cinque giorni ai partiti perché si trovi una maggioranza alternativa. Ma avverte: la crisi “va risolta in tempi brevi” o si va al voto, anche se non “a cuor leggero”.
Intanto, mentre Matteo Salvini ha manifestato la disponibilitàdella Lega a proseguire l’esperienza di un esecutivo giallo-verde “se i no diventeranno sì”, l’assemblea dei gruppi M5s ha dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva per incontrare la delegazione del Pd e iniziare una trattativa che parta dal taglio dei parlamentari, primo dei 10 impegni fondamentali per il M5s per formare una nuova maggioranza. E il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci conferma: “Credo che ci siano le condizioni per avviare un dialogo fattivo con il M5S. L’obiettivo di arrivare ad un programma rigoroso nei tempi celeri che vuole il Capo dello Stato, è raggiungibile”.
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