Il primo sciopero dei commercialisti partirà il 30 settembre e durerà per otto giorni, a meno di una qualche repentina azione del Governo, che per ora tace. La categoria chiede, quale primo atto, la sospensione degli Isa, o la loro applicazione facoltativa per il primo anno. «Gli indici sintetici di affidabilità non sono affidabili», è il messaggio chiaro lanciato ieri durante la conferenza stampa che si è svolta presso la sala congressi della Camera. Per questo nove sigle sindacali di commercialisti (Ade, Aide, Ane, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico) hanno deciso di scioperare. «Siamo qui per chiedere un provvedimento d’urgenza – spiegano – e per farci ascoltare abbiamo deciso di ricorrere allo sciopero, un atto di disobbedienza civile, non versando i nostri F24 entro i termini e disertando le udienze in commissione tributaria». Una protesta a cui si sono uniti venerdì gli avvocati dell’Organismo congressuale forense e ieri gli avvocati tributaristi dell’Uncat, che si asterranno dalle udienze in Commissione tributaria dal 1° al 7 ottobre. Queste le richieste al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: proroga o facoltatività degli Isa, rispetto dello Statuto del contribuente, semplificazione fiscale e confronto con la categoria – che possiede le competenze necessarie – per la stesura di leggi che impattano sull’attività . Un tavolo di concertazione – è stato precisato – non basterà a placare gli animi. I sindacati non intendono «essere mero strumento di riscossione quando c’è esigenza di incremento di gettito tributario» e chiedono «un ruolo attivo nella costruzione di un nuovo contesto normativo tributario». Per questo auspicano un’adesione massiva e il sostegno di altre associazioni datoriali (ieri è arrivato quello di Confprofessioni). L’appoggio alla protesta sta arrivando dai Garanti del contribuente presenti sul territorio, venerdì si è anche espresso il Garante del Lazio Angelo Gargani, che è anche presidente dell’associazione nazionale dei garanti del contribuente, che invita il Governo ad ascoltare le richieste dei commercialisti, «un atteggiamento rigido – afferma – non fa che inasprire un rapporto che dovrebbe basarsi sulla buona fede». A sottolineare che negli Isa sono state riportate ampie distorsioni il vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, Alberto Gusmeroli, che oltre ad essere un politico è anche commercialista. «Già lo scorso anno avevo proposto l’abolizione degli Isa all’interno della legge di semplificazione fiscale – spiega richiesta bocciata per mancanza di copertura». Secondo Gusmeroli bisogna modificare il modo di legiferare altrimenti, con la motivazione della copertura, la semplificazione fiscale resterà un miraggio. Chi deciderà di aderire e versare con due giorni di ritardo l’F24 non dovrà fare alcun tipo di ravvedimento, o versare maggiorazioni. I sindacati non potranno sapere in tempi brevi il livello di adesione, un dato che solo l’agenzia delle Entrate e le Commissioni tributarie potranno rilevare. A prescindere dai numeri il segnale resta comunque importante perché sarà il primo sciopero per questa categoria.