Fontana e Boccia, prove di dialogo sulle autonomie. Clima freddo fra il neo ministro giallorosso e il governatore lombardo

 “Siamo stati molto franchi. Come ovvio che accadesse. Questa franchezza ci porta ad avere posizioni ancora distanti su alcuni temi”. Lo ha detto il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia a Milano dopo un incontro col governatore della Lombardia Attilio Fontana nel palazzo della Regione sui temi della Autonomia. Conferenze stampa separate per Ministro e Governatore, a segnare le distanze da colmare tra la visione governativa dell’autonomia da promuovere e quella della Giunta lombarda. “Abbiamo toccato tutti temi che hanno caratterizzato il confronto nel passato- ha aggiunto Boccia – Ma non sono venuto qui per parlare del passato, non vogliamo perdere tempo, nonostante del tempo sia stato sperperato nel passato per incomprensioni”. L’accenno non casuale è anche al percorso tracciato con il precedente Governo a traino leghista.

“Ci sono state molte divergenze soprattutto sulle premesse del ministro Boccia” è stata la premessa del Presidente della Regione Attilio Fontana, “io parlavo di autonomia, lui di articolo 3 della Costituzione che non ha un collegamento diretto con l’autonomia. Sono due cose giuste, ma che dovrebbero andare ognuna per conto proprio” ha poi stigmatizzato. “Ho chiesto al ministro Boccia di sapere i tempi in cui riusciremo ad avere la determinazione dei costi standard e dei livelli essenziali di prestazione (Lep), visto che i precedenti governi non sono riusciti a scrivere una parola su questo. – dice il presidente della Regione Lombardia Fontana -. Quindi vorrei capire se c’è bisogno di otto anni o se, invece, la cose si può risolvere in pochi mesi. Attendo che mi dica entro quando ci farà sapere quando saranno definiti questi livelli”

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