Ore frenetiche di lavoro per Giuseppe Conte, per mettere a punto la squadra di governo da presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il premier incaricato saliràal Quirinale mercoledì mattina. Dopo il passo indietro di Luigi Di Maio, che ha rinunciato al ruolo di vicepremier, il nodo più spinoso per l’avvocato prestato alla politica è quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, posto occupato dal leghista Giancarlo Giorgetti. Conte potrebbe scegliere un tecnico, magari Roberto Chieppa e non una figura politica come Spadafora, che potrebbe quindi essere dirottato alla Famiglia. Altro problema è il ministero di ‘peso’ per Di Maio. La rinuncia a far parte dell’esecutivo di Andrea Orlando, indicato per gli Esteri, potrebbe far pensare a un arrivo del capo politico 5Stelle alla Farnesina, ma sembra un’ipotesi remota. L’ormai ex ministro del Lavoro e dello Sviluppo portrebbe restare fuori dall’esecutivo, magari diventare capogruppo alla Camera, dopo la promozione di Francesco D’Uva a ministro. Agli Esteri rimangono alte le quotazioni di Paolo Gentiloni o Elisabetta Belloni.
Per l’Economia i pretendenti sarebbero tre: Roberto Gualtieri (Pd), Daniele Franco, ex ragioniere dello Stato e Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia, molto gradito al Colle. Per le politiche regionali sembra ormai fatta per Vasco Errani (LeU), mentre è ancora da affidare il dicastero della Pa, guidato da Giulia Bongiorno.
Al Viminale “papabili” Marco Minniti (Pd) e Luciana Lamorgese, giàcapo di gabinetto di Angelino Alfano. Lorenzo Guerini sembrerebbe pronto per la Difesa, ma potrebbe anche andare ai rapporti col Parlamento con conseguente spostamento di Fraccaro a un Ministero di peso come le Riforme. Graziano Delrio andrebbe a sostituire Di Maio al Mise.
Sul fronte M5S confermati Alfonso Bonafede (Giustizia), Riccardo Fraccaro (Rapporti col Parlamento o altro), Elisabetta Trenta (Difesa o altro), Sergio Costa (Ambiente). Per una questione di paritàdi genere, tornerebbero in squadra Giulia Grillo (Salute) e Barbara Lezzi (Sud). Stefano Patuanelli sarebbe destinato alle Infrastrutture e ai trasporti, mentre Francesco D’Uva alla Cultura, in caso fosse dato un altro incarico a Franceschini.