Rilanciare l’Europa, assieme. Solo otto mesi fa la Francia ritirava il suo ambasciatore, offesa dalle posizioni dei vicepremier dell’esecutivo giallo-verde Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ora, poco dopo la nascita del governo M5S-Pd, il presidente Emmanuel Macron viene accolto con tutti gli onori al Quirinale e a Palazzo Chigi. Accanto al premier Giuseppe Conte, il capo dell’Eliseo promette che Parigi e Roma lavoreranno assieme ad un’Europa diversa. La Commissione dovràgestire un meccanismo di spartizione dell’onere dei migranti, sanzionando chi non accoglie.
Sul problema migratorio, quindi, Macron apre alla proposta di Conte, per sapere (prima ancora dello sbarco) quali Paesi si faranno carico di una certa quota di rifugiati. “Sono convinto che possiamo metterci d’accordo”, dice ottimista Macron, parlando di una “soluzione più efficace” da trovare ai tavoli di Bruxelles. Un primo passo sembra averlo giàfatto la nuova responsabile del Viminale, Luciana Lamorgese, in missione a Berlino per vedere il suo omologo Horst Seehofer, in un incontro definito “proficuo” dallo staff della ministra. Ma la vera decisione arriveràlunedì prossimo, quando Lamorgese e i suoi colleghi si vedranno a La Valletta.
Il premier-avvocato, comunque, incassa un appoggio francese che è pubblico e importante, e ne approfitta per togliersi un sassolino dalla scarpa: “Dobbiamo far uscire il tema migratorio dalla propaganda, anche antieuropea”. La frecciatina sembra rivolta a Matteo Salvini, che risponde nel giro di pochi minuti: “Mentre continuano senza sosta gli sbarchi a Lampedusa, con un record di aumento dopo 18 mesi di cali, Conte si fa prendere in giro da Macron: da avvocato del popolo a traditore del popolo, che misera fine”.
L’inquilino dell’Eliseo cena col collega italiano, approfondendo una amicizia definita “indistruttibile”, perché “c’è la volontàdi collaborare per il progetto europeo”. Certo, continua Macron, “può succedere che non ci si capisca ma ci si ritrova”. Il premier, grazie alla nuova maggioranza che lo sostiene, può quindi annunciare un incontro bilaterale intergovernativo per il 2020, e sottolinea che con Parigi c’è piena sintonia su temi ambientali e sociali. E pure sulla Libia, che saràal centro di un incontro dei rispettivi ministri degli Esteri riuniti a New York per l’Assemblea dell’Onu. In sede europea, invece, la ricetta economica Conte-Macron passeràper una spinta (che sperano corale, di tutte le capitali) verso politiche espansive. Non a caso il leader francese tesse le lodi di Mario Draghi. Il banchiere centrale, che ha quasi terminato il suo mandato a Francoforte, lascia in ereditàstrumenti e indicazioni per aiutare il credito. Draghi “ha preso le decisioni opportune, e ha fatto il massimo per evitare la deflazione”, dice Macron.