Milano, 15 set. (LaPresse) – “Decideremo alla Leopolda. Io penso sia naturale fare una riflessione sia per motivi politici che personali.
Politici perché dopo l’accordo con i 5Stelle è cambiato tutto.
Personali perché Renzi non può essere sempre accusato di tutto e con lui chi ha lavorato per tirare fuori il paese dalla crisi”. Così il vicepresidente dem della camera Ettore Rosato in un’intervista a Repubblica sulla possibile uscita dei renziani dal Pd. “La chiamerei eventualmente separazione consensuale, non scissione, come in quelle coppie che le hanno provate tutte per stare insieme ma proprio non ce la fanno. È del resto questione di settimane e nel Pd torneranno D’Alema e gli amici di Leu. Erano giàcandidati nelle nostre liste alle europee. Giusto che Renzi e tutti noi ci pensiamo seriamente. Noi non siamo il partito che canta Bandiera rossa al comizio conclusivo del segretario. Legittimo, ci mancherebbe altro, ma per quello meglio chiamare Speranza e D’Alema e non noi”, rimarca, “Renzi ha accettato di ingoiare un boccone amaro quale quello dei 5Stelle pur di evitare l’aumento dell’Iva. Se oggi dopo 5 anni di fuoco amico si fa da parte, non credo che si possa definirlo malumore ma ragionamento politico.
Sull’assenza di sottosegretari toscani ha protestato tutto il Pd toscano non solo i renziani”. “Noi vogliamo un’Italia libera, fresca, viva. E un partito senza correnti e senza fuoco amico. Ogni volta che Renzi parla viene attaccato da Salvini e da un esponente del Pd. Più che un nuovo partito abbiamo in mente un luogo dove fare politica sentendosi a casa, senza insulti”, aggiunge Rosato, che su un nuovo partito dice: “Se ci saràla separazione consensuale, struttureremo in poche settimane i comitati civici come movimento organizzato. Abbiamo una rete diffusa. Più che una operazione di Palazzo, saràuna operazione di popolo. Grazie alla mossa di Renzi di apertura ai 5Stelle abbiamo mandato a casa Salvini. Ora si tratta di strutturare l’iniziativa tra la gente, non solo in Parlamento”. “Non ci sono numeri. Ma sono tutti colleghi maturi che decideranno in autonomia”, spiega Rosato a proposito dei deputati e senatori che sarebbero pronti a dire addio al Pd, escludendo un raccordo con Calenda e Richetti: “Non credo, ma peccato. Calenda sembra ossessionato da Renzi . Se si guardano le dichiarazioni di Calenda dell’ultimo mese si vede che attacca più lui che Salvini. E del resto, se fosse stato per Calenda, Salvini avrebbe ottenuto elezioni e pieni poteri”. “Saremo in maggioranza. E se saràpossibile la allargheremo”, annuncia, “a tutti quelli che condividono il percorso. Abbiamo voluto questo governo adesso lo aiuteremo”.