I controlli da Risparmiometro partiranno. Ma solo dal 2020. Al momento l’Agenzia delle entrate sta perfezionando l’algoritmo che andrà a costruire le liste selettive di contribuenti che presentano delle incongruenze tra il reddito dichiarato e le informazioni attinenti le evidenze bancarie. Le prime cavie da Risparmiometro risultano essere qualche centinaio di soggetti che potrebbero finire nella reti di controlli, contribuenti il cui reddito è praticamente a zero ma che hanno, al contrario, consistenti risparmi in banca. La sperimentazione, secondo i dati della convenzione sugli obiettivi 2019-2021 tra Agenzia delle entrate e Mef, che ItaliaOggi anticipa, si concluderà a fine anno per le persone fisiche con l’avvio della fase controllo vera e propria nel 2020. Per quel che riguarda la sperimentazione dell’attività di selezione per le società , il lavoro è quasi ultimato. D primo monitoraggio effettuato dalla Gdf sui dati condivisi dell’Agenzia delle entrate ha portato, infatti, alla individuazione di 156 sorvegliati spedali nell’ambito delle imprese (si veda ItaliaOggi dell’11/6/19). Secondo quanto emerge dalla convenzione, gli obiettivi dell’Agenzia registrano una soglia più bassa nelle entrate complessive da attività di contrasto all’evasione: se lo scorso anno il target era stato fissato a 16,8 miliardi di euro, per il 2019 la cifra è più bassa, 14,2 miliardi. Anche le lettere di compliance sull’Iva sono in lieve flessione: ne saranno recapitate 1.780.000, mentre nel 2018 gli alert erano stati circa 1.800.000. Meno lettere, dunque, ma più cassa. Dalle comunicazioni il fisco si attende infatti introiti pari a 1,5 mid di euro. L’anno scorso la pretesa si era fermata a 1,4. Irrobustita la sinergia Agenzia-Guardia di finanza: fino al 2021, 260 mila controlli congiunti contro 230 mila del precedente atto. Risparmioinetro. È comparso per la prima volta nella convenzione del triennio 20172019. Si tratta di un algoritmo che consente di analizzare i dati presenti nell’archivio rapporti finanziari. I dati che saranno esaminati riguardano conto corrente, conto deposito titoli e/o obbligazioni, conto a deposito a risparmio libero vincolato, rapporto fiduciario, gestione collettiva del risparmio, gestione patrimoniale, certificati di deposito e buoni fruttiferi, conto terzi individuale e globale. Nonché: carte di credito, prodotti finanziari emessi dalle assicurazioni, acquisto e vendita di oro e metalli preziosi.