Roma, 3 ott. (LaPresse) – Roma, 3 ott. (LaPresse) “La mattina del 23 dicembre 2016 ho letto la prima pagina del Fatto Quotidiano: il titolo d’apertura era ‘Indagato Lotti’. È così che ho scoperto di essere indagato, leggendo un giornale. Non ho mai ricevuto l’avviso di garanzia, perché chiesi immediatamente di essere ascoltato dagli inquirenti. Da quella mattina sono passati oltre mille giorni: 1014 per l’esattezza. In questo lungo periodo il mio nome legato all’inchiesta Consip è stato tirato in ballo in oltre 2600 articoli sui giornali italiani (cui vanno aggiunti migliaia di lanci d’agenzie di stampa e un numero incalcolabile di servizi televisivi). Sempre nello stesso periodo io ho rilasciato solo tre dichiarazioni, per confermare la mia innocenza e la mia fiducia nella giustizia: da un punto di vista della comunicazione è come tentare di fermare uno tsunami con l’ombrello”. Lo scrive su Facebook l’ex ministro Luca Lotti, rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Consip.