Digitalizzazione contro l’evasione

La digitalizzazione può assumere un ruolo chiave nel contrasto all’evasione fiscale a patto di risolvere i problemi di tutela della sicurezza e della privacy. Se può essere infatti generalmente riconosciuto che il flusso delle nuove tecnologie, l’utilizzo di tecniche di data mining e di machine learning per profilare il grado di rischio di singole transazioni e di contribuenti possa avere un impatto positivo sull’interazione del contribuente e sul sistema dei controlli automatizzati, restano ancora sul tappeto una serie di questioni complesse da affrontare e risolvere quali: la tutela della sicurezza dei dati e della privacy delle informazioni trattate. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni alle quali giunge la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva – anno 2019, allegata alla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza approvato dall’esecutivo lunedì scorso. Sul tema della digitalizzazione fiscale la relazione dedica un apposito box nel quale si evidenziano le ultime evoluzioni ed implementazioni del patrimonio informativo dell’amministrazione finanziaria quali: la fatturazione elettronica obbligatoria e la trasmissione telematica dei corrispettivi. Questi strumenti, secondo la commissione presieduta da Enrico Giovannini, possono favorire sia l’adempimento spontaneo delle basi imponibili sia l’acquisizione di preziose informazioni rilevanti per la realizzazione di appositi controlli mirati da parte dell’amministrazione finanziaria. Quest’ultima, potrà infatti ottenere notevoli benefici dai processi di digitalizzazione del sistema fiscale. Attraverso l’utilizzo di software che riducono il margine di errore e dell’incertezza si potrà infatti aumentare l’efficienza, l’efficacia e l’equità della riscossione delle imposte; verrà facilitata la verifica da parte dei contribuenti della propria posizione fiscale; si avrà un accesso continuo a dati e informazioni; si ridurranno i costi amministrativi della riscossione e del contenzioso tributario; diminuiranno i costi degli adempimenti tributari e l’evasione fiscale. Tutto dò a patto che vengano risolti, alla radice, i problemi di tutela della riservatezza di alcune informazioni e, più in generale, della privacy dei contribuenti. A tale ultimo proposito la commissione Giovannini ricorda gli interventi del Garante della protezione dei dati personali in relazione all’utilizzo di alcuni campi di dati e di informazioni contenuti nella fatturazione elettronica. Il processo di informatizzazione del fisco non deve inoltre creare ulteriore incertezza e offuscamento nei contribuenti in ordine alle logiche dei meccanismi tributari sottostanti. In questo senso nella relazione in commento si evidenzia l’importanza che il contribuente comprenda i dettagli del meccanismo tributario relativamente alla parte di attività investita dal processo tecnologico di registrazione delle imposte, dettagli che potrebbero risultare ofíuscati dall’automatismo, soprattutto nell’ipotesi in cui i contribuenti non dispongano della conoscenza necessaria per verificare la valutazione effettuata dall’Amministrazione finanziaria. Concetti, questi ultimi, che possono essere facilmente riferiti alle questioni sollevate dalla logica sottostante alle procedure di calcolo dei nuovi indicatori sintetici di affidabilità fiscale che, pur basandosi su un processo di automatizzazione ed acquisizione informatica dei dati e delle informazioni di supporto, risultano di difficile comprensione ed applicazione da parte dei contribuenti e degli stessi professionisti che li assistono. Tornando alle tematiche relative alla sicurezza e alla protezione dei dati acquisiti in formate elettronico dall’amministrazione finanziaria, la commissione Giovannini evidenzia anche i recenti sviluppi e le applicazioni della tecnologia blockchain in altre realtà nazionali, sulle quali occorre tuttavia effettuare una riflessione critica sulla appropriatezza del suo utilizzo per la gestione delle informazioni delle amminis
trazioni pubbliche nonché sulla capacità di generare nel lungo periodo una maggiore efficienza al netto dei costi di realizzazione.

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