Accesso libero ai dati della fatturazione elettronica da parte di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate. Le informazioni trasmesse con la e-fatture non saranno utilizzate limitatamente alle verifiche fiscali ma potranno essere impiegate come fonti di prova e per indagini anche in settori diversi dal tributario. In campo penale tributario arriva la confisca per sproporzione, un nuovo strumento che consentirà di sottrarre all’indagato per reati fiscali beni che sono di valore sproporzionato rispetto al suo reddito. Arriva poi la stretta sulle compensazioni di tutti i crediti di imposta (non solo Iva) per un valore superiore ai 5 mila euro e la compensazione da parte dell’Agenzia della riscossione della cartella esattoriale con il rimborso fiscale. Sono alcune delle maggiori novità presenti nella bozza del decreto fiscale che andrà all’esame del consiglio dei ministri la prossima settimana. Fatturazione elettronica, cavallo di Troia per le procure. Utilizzo dei dati contenute nelle e-fatture senza limiti. I file Xml potranno essere impiegati da Agenzia delle entrate e Guardia di finanza per finalità diverse da verifiche e controlli fiscali. A prevedere l’ampliamento è una disposizione delle bozze del decreto fiscale. «La modifica prospettata» si legge nel documento, «offrirebbe la possibilità di utilizzare tale importante patrimonio informativo per tutte le funzioni istituzionali di polizia economico-finanziaria demandate al Corpo dal digs. 68/2001, potenziando l’attività di contrasto di qualunque forma di illegalità , anche in settori diversi da quello strettamente tributario, quali ad esempio la spesa pubblica, il mercato dei capitali e la tutela della proprietà intellettuale». I dati potranno essere utilizzati an che in settori diversi da quello tributario. Dunque via libera a indagini alimentate dalla e-fattura per spesa pubblica, mercato dei capitali e tutela della proprietà intellettuale. Allo stesso tempo la banca dati di informazioni potrà costruire l’ossatura per le prove nei procedimenti penali. Confisca per sproporzione e confisca per equivalente per le accise. Arriva una nuova forma di confisca in caso di condanna per i reati tributari. Si tratta della confisca penale per sproporzione. È la confisca di beni di cui il condannato non può giustificare la legittima provenienza e di cui ne ha disponibilità in valore sproporzionato al proprio reddito. Sempre sul territorio confisca, è ampliata la possibilità di utilizzare la confisca per equivalente anche nel caso di reati in materia di accise. Cartelle, compensazione d’obbligo con le cartelle. Prima di emettere il rimborso di imposta nella dichiarazione del contribuente, l’Agenzia delle entrate procederà a una verifica delle pendenze di ruoli e cartelle con l’Agenzia della riscossione. Se il contribuente risulta avere un credito da parte del Fisco ma ha un debito nei confronti dell’erario, quel credito non lo troverà in dichiarazione ma andrà a compensare il debito con l’erario. L’agenzia della riscossione comunicherà la situazione e il contribuente potrà andare in contraddittorio. Stretta sulle compensazioni. Tutte le compensazioni sopra i 5 mila euro dovranno essere certificate. La procedura prevista per le compensazioni Iva che oggi è gestita con il modello Iva TR e con le dichiarazioni Iva è estesa a tutte le compensazioni dei crediti relativi a Iva, Irpef, Ires relative addizionali, sostitutive e Irap. Dunque preventiva dichiarazione da cui emerge il credito, obbligo di F24, anche per chi non ha la partita Iva attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. La procedura non si applica per le compensazioni con il modello 730.