Milano, 8 ott. (LaPresse) – “Scompaiono le dimensioni che dovrebbero essere maggiormente curate e sollecitate, e cioè l’esperienza, l’efficienza, la competenza, la ricerca, la passione per il bene collettivo, e rimane una visione umiliante ed umiliata del ruolo del Parlamento, i cui ranghi ridotti più difficilmente garantiranno la rappresentanza popolare a tutto vantaggio di un esecutivo, il Governo, sempre più potente e meno controllato”, spiega Anpi. “Il provvedimento, oltre ad indebolire il ruolo di rappresentanza del Parlamento, renderàprecario e macchinoso il funzionamento delle commissioni e di ogni altro suo organo. Occorre una nuova legge elettorale proporzionale con sbarramento che riduca il danno di una riforma che, con l’attuale legge elettorale, cancellerebbe dal Parlamento varie forze politiche. In particolare occorre ridisegnare i collegi elettorali e rivedere i criteri di elezione del Presidente della Repubblica da parte dei grandi elettori delle Regioni. Ma tutto ciò non c’è ancora e comunque non basterebbe a sopperire ai danni di una riforma che pone l’Italia fra i Paesi europei col più alto rapporto fra numero di cittadini e numero di parlamentari, modificando radicalmente la volontàdei Costituenti che decisero quel numero di parlamentari proprio in rapporto al numero di abitanti e di elettori del tempo per garantire una corretta rappresentanza – sottolinea l’Associazione nazionale dei partigiani -. La Costituzione non è intoccabile, ma non si può cambiare in modo superficiale ed improvvisato, senza alcuna considerazione delle conseguenze istituzionali e pratiche di ogni sua modifica”, si conclude la nota.