Sugli Isa non si torna indietro

Marcia indietro esclusa sugli Isa (gli Indici sintetici di affidabilità fiscale, perché il governo ritiene «possano portare benefici»), ma sedie pronte al ministero dell’economia per i sindacati dei commercialisti al tavolo tecnico (al via «nei prossimi quindici-venti giorni»), finalizzato a rendere lo strumento che ha mandato in soffitta gli studi di settore «pienamente efficace » . È l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio tra il sottosegretario di via XX Settembre Pierpaolo Baretta e i vertici di Ade, Anc, Sic ed Unico che, dopo aver animato un sit-in sotto la sede del dicastero per chiedere la disapplicazione dello strumento per il 2018 (ricorrendo allo slogan avete lsagerato), hanno messo in luce «il disagio della categoria» (culminato nella decisione di astenersi dall’invio dei propri F24 il 30 settembre e il 1° ottobre e di disertare le udienze nelle commissioni tributarie per una settimana, fino al 7 ottobre, ndr), reclamando «il rispetto delle regole e dello Statuto del contribuente, quale principio elementare per la costruzione del rapporto di fiducia tra cittadino e stato». Baretta, la cui disponibilità a incontrare i professionisti è stata annunciata dalla deputata del Pd Chiara Gribaudo, ha confermato il mantenimento degli Isa («allo stato, non c’è volontà di cambiarli», si era sfogato, durante la mobilitazione, il consigliere nazionale dei commercialisti Andrea Foschi) ma «modificati», e ha ricevuto la proposta delle sigle, secondo cui ai contribuenti con una «pagella insufficiente», ma «che vogliono raggiungere la sufficienza e/o accedere ai medesimi effetti», dovrebbe esser concessa la chance di un «adeguamento spontaneo, riconoscendo loro un’imposta sostitutiva del 15% da applicarsi al 30% del maggior imponibile risultante dall’uso degli Isa», percentuale che «spesso viene applicata dall’Agenzia delle entrate in sede di contraddittorio preventivo». «L’obiettivo era essere ascoltati. E ci siamo riusciti», ha detto il presidente dell’Anc Marco Cuchel, ricordando come «la categoria sia abituata a operare nella complessità, quel che ci fa paura è la mancanza di certezze, quel che ci da problemi è ricevere circolari e software dall’amministrazione finanziaria quando, ormai, i termini sono scaduti». Gli Isa, a giudizio del deputato della Lega Alberto Gusmeroli, «sono inaffidabili, perciò è corretto aver scioperato», mentre il senatore di Fd’I Andrea De Bertoldi, promotore della Consulta dei parlamentari commercialisti, ha invocato l’altolà all’ipotesi del M5s di «istituire un Daspo per quei professionisti che fossero incorsi in errori» nella certificazione dei crediti, «magari anche a causa della confusione normativa». A varcare la soglia del ministero, intanto, stamani sarà il presidente del Consiglio nazionale Massimo Miani, ricevuto dal viceministro Antonio Misiani e dal sottosegretario Alessio Villarosa.

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