ROMA – PiĂš di 600 chilometri in bicicletta, per consegnare una lettera al Parlamento: “Consentire ai ristoratori di ripartire davvero”. Marco Secco Sanguineti, da Albenga, inforca le due ruote e attraversa lo stivale per recapitare alla politica una missiva di fuoco. Partenza lunedĂŹ mattina, arrivo nella Capitale ieri sera. Oggi l’incontro con il capogruppo Fdi Francesco Lollobrigida, latore della lettera ai colleghi deputati e al governo.
La firma sulla missiva è di Marco, ma le parole arrivano da tutti gli esercenti, costretti a chiudere o all’asporto. “Chiediamo delle regole che ci consentono davvero di ripartire. L’ultimo decreto non va assolutamente bene. La chiusura alle ore 18 – ad esempio – per noi è abbastanza impensabile. Le nostre attivitĂ sono basate soprattutto sulla parte serale”.
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Ma non c’è solo questo. I ristoratori chiedono una collaborazione piĂš funzionale con enti locali e forze di polizia. “Lo sgombero degli assembramenti dovrebbe spettare alle forze dell’ordine e non ai ristoratori. Non possiamo stare a guardare se c’è l’assembramentio, se arriva gente, se la gente si ferma per strada⌔, dice Marco. Alla Taberna del Foro, il suo locale, non c’è una specialitĂ particolare. “Il nostro è un locale un po’ pazzo. Principalmente da noi si vengono a bere delle gran birre⌔, dice invitando alla visita.
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