Silva: “L’Amazzonia ha il potenziale per attrarre investimenti strategici in settori tecnologici”

MANAUS – “Non c’è solo una natura unica al mondo ma la scoperta di una delle migliori sintesi economiche, sicuramente la migliore dell’America latina, fino ad oggi poco note al mondo, tra logistica strategica, bilanciamento costo/beneficio dell’investimento, attrazione e stabilità della normativa fiscale, il tutto sotto l’egida della sostenibilità che vede, correttamente, il principio di uno sviluppo economico attraverso una crescita industriale ‘sana’ assolutamente compatibile con il dna dello ‘Stato verde’ e sempre più internazionale”. Lo ha dichiarato Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale, durante l’incontro istituzionale avvenuto nei giorni scorsi a Manaus,la capitale dello Stato di Amazzonia, alla presenza di Antonio Silva, Presidente della Federazione delle Industrie dello Stato di Amazônia (Fieam).

Bevilacqua ha continuato: “Si tratta di un primo, importante passo di una serie di attività per comprendere le opportunità economiche che si aprono davanti alle nostre imprese nazionali, sia a prevalenza di capitale umano che tecnologico”.

Antonio Silva, rivolgendosi direttamente all’Italia, ha detto: “Lo Stato dell’Amazzonia ha il potenziale per attrarre investimenti strategici in settori ad alta intensità tecnologica, poiché la sua capitale, Manaus, ospita un centro di libero scambio con tasse ridotte. Tale zona di libero scambio prevede nel suo parco industriale già diverse eccellenza in vari settori tra cui motocicli, computer, ottica, comunicazioni, elettronica, a cui vorremmo aggiungerne altri provenienti dall’Italia, con cui il Brasile ha un legame particolare”. Secondo Silva, l’Amazzonia, “ospitando la più grande foresta tropicale del pianeta, è anche ricca di materie prime utili per l’industria farmaceutica, per la biocosmesi e l’agroindustria sostenibile”.

Il presidente di Fieam ha aggiunto ancora: “L’infrastruttura aeroportuale è efficiente e l’approvvigionamento energetico si è ampliato anche con l’interconnessione dell’Amazzonia al sistema energetico nazionale con linee di trasmissione che attraversano la foresta. Un’altra ricca fonte a basso impatto ambientale sono le centrali termiche alimentate a gas naturale”.

Silva ha ribadito che Amazonas “è il più grande produttore di gas naturale del mondo, poiché ospita il complesso di Urucu, nel sud-ovest dello stato, oltre a un’altra grande riserva, a Silves, a est di Manaus. La sua capacità produttiva fornisce anche Gas di Petrolio Liquefatto (Gpl), con quattro Unità di Trattamento del Gas Naturale, oltre a petrolio di altissima qualità ottenuto nell’estrazione associata al gas e lavorato presso la Raffineria di Manaus, che è in fase di privatizzazione”.

A ciò fa eco Bevilacqua, che intravede delle potenziali prospettive per la meccanica di precisione oltre che per le nostre partecipate pubbliche nell’area dell’infrastruttura non solo viaria e portuale ma anche energetica, senza escludere la cantieristica navale sul bacino fluviale.

Silva ricorda poi: “consapevoli del potenziale di sviluppo dell’industria che utilizza materie prime dalla ricca biodiversità amazzonica, i programmi governativi concedono incentivi fiscali quasi completi per attrarre questi potenziali investimenti in bioeconomia, che aiutano a mantenere la foresta amazzonica e garantiscono la sostenibilità per le comunità lontane con prodotti derivati dalla foresta. Questi incentivi fiscali, garantiti dalla Costituzione Federale del Brasile, comprendono imposte federali e statali, fornendo un quadro fiscale estremamente competitivo rispetto alla struttura fiscale presente nel resto del Paese”.

A concludere l’incontro, è Bevilacqua, che evidenzia: “un turismo alla ricerca di un’offerta sempre più segmentata, comprensiva anche del lusso ma che conservi il suo ‘Dna verde’ potrebbe trovare nella professionalità degli operatori italiani del settore degli ottimi partner, come l’avvenuta partecipazione al G20 di Roma del Ministro del Turismo del Brasile, Gilson Machado Neto. Potrebbe nascerne- si è detto convinto l’esperto-una delle migliori cooperazioni al mondo tra Paesi a vocazione turistica”.
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