Società di Igiene e Sanità: “Niente quarantena per i vaccinati ‘booster’ o da meno di 5 mesi”

ROMA – “Focalizzare le attività di contact tracing sull’identificazione dei contatti non vaccinati e sulla prevenzione e gestione dei focolai in comunità chiuse o eventi-contesti ad alto rischio di estesa diffusione virale; esplicitare a livello nazionale in modo trasparente l’escalation degli interventi di contact tracing possibili e utili in base ai livelli di circolazione virale e renderlo noto a tutti i livelli, regioni e province autonome, ai sindaci, alle Asl, ai cittadini, indirizzando risorse effettivamente disponibili solo verso azioni prioritarie come il controllo dei setting a maggior rischio”. Sono queste alcune delle raccomandazioni che la Società italiana di Igiene medicina preventiva e sanità pubblica, Siti, ha diffuso con un position paper specifico e molto dettagliato su tracciamento, quarantena, diagnostica di prossimità, campagna vaccinale e super green pass.

Un documento, a firma di Antonio Ferro, presidente di Siti, che arriva in una giornata decisiva, perché il Cts è chiamato ad esprimersi proprio sulla quarantena e possibili modifiche, quindi le indicazioni della società scientifica potrebbero contribuire alle decisioni del governo. Rispetto alla quarantena, Siti indica chiaramente di “non applicare le misure di isolamento e non effettuare test per la ricerca del Sars-CoV-2 sui contatti vaccinati con dose booster o che hanno completato il ciclo primario da meno di 5 mesi e sui soggetti guariti con primo tampone positivo per infezione da Covid-19 (sia sintomatico che asintomatico) non oltre 5 mesi o con pregressa infezione e vaccinati almeno con una dose entro i 5 mesi dalla guarigione”. In questo modo si alleggeriscono i drive-in per i molecolari e le farmacie per gli antigenici. Quindi, aggiunge il paper, “il test va effettuato solo nel caso in cui il contatto a rischio diventi sintomatico o si tratti di un soggetto a rischio; sottoporre i contatti a rischio per condizioni cliniche (immunosoppressione) o attività professionale (sanitari) a test molecolare nella quarta giornata dal contatto. Mentre per i soggetti non vaccinati applicare le misure di quarantena vigenti, ovvero il rientro alle attività e nella comunità dopo almeno dieci giorni dall’ultima esposizione al caso e dopo essere risultati negativi ad un test molecolare o antigenico rapido”.

Siti spiega anche come procedere alla sorveglianza per i contatti vaccinati e per i guariti: “garantire la permanenza del soggetto vaccinato asintomatico in comunità. Per almeno dieci giorni dall’esposizione al caso, assicurare auto-sorveglianza ed effettuare un test molecolare o antigenicoqualora si manifestino sintomi; utilizzare mascherine Ffp2 o livello superiore in tutti gli ambienti frequentati; mantenere il distanziamento fisico, soprattutto nei confronti di persone anziane e fragili; evitare di partecipare ad occasioni di convivialità durante le quali non si utilizza la mascherina; evitare di condividere spazi con persone a più alto rischio di sviluppare forme gravi della malattia e ultra 65enni; usare misure di precauzione, tra cui il lavaggio delle mani e la disinfezione delle superficie condivise”.

La società di igiene entra nel merito anche della diagnostica di prossimità e della campagna vaccinale. Vale a dire, rispetto al primo punto, la possibilità di evitare il tampone di negatività per un soggetto che da tre giorni non ha più sintomi. Servirà “mantenere e potenziare la rete diagnostica di prossimità, in modo da garantire a tutti i soggetti sintomatici o a rischio il tempestivo o agevole accesso al tampone in condizioni di massima sicurezza (con modalità drive-in) e senza intralci alle altre attività essenziali ordinarie”, specifica Siti. Ma si può “sospendere il tampone di fine isolamento dopo i dieci giorni dalla positività in assenza di sintomi da tre giorni, al fine di dedicare la diagnostica ai casi sospetti”. Inoltre, sulle somministrazioni, Siti lo dice in modo chiaro: velocizzare la campagna in tutte le Regioni e province autonome tramite l’organizzazione di maratone vaccinali aperte a tutta la popolazione eleggibile”.

Un passaggio è dedicato infine all’uso del super green pass: “permettere da subito tutte le attività ludiche solo a soggetti in possesso di super green pass”, e si suggerisce di “valutare con urgenza di vietare alle persone non dotate di super green pass ogni attività sociale e lavorativa.

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