Agrifish, creare quadro al livello Ue per assorbimento carbonio

Settore agricolo ha ruolo chiave per arrivare a basse emissioni
Roma, 9 feb. (askanews) – Modelli agricoli e forestali rispettosi del clima, che permettano di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, obiettivo ambizioso che l’Unione Europea si è posta. In questo obiettivo il settore agricolo ha un ruolo chiave: quello di arrivare a un’agricoltura a basse emissioni di carbonio. Di tutto questo si è discusso dal 6 all’8 febbraio a Strasburgo nel corso della riunione del Consiglio dei ministri responsabili dell’agricoltura, presieduto da Julien Denormandie. Sebbene la transizione agricola debba contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, questo settore offre anche una grande opportunità, si legge in una nota dell’Agrifish, grazie alla capacità dei terreni agricoli di immagazzinare carbonio. Julien Denormandie ha sottolineato che “l’obiettivo è creare slancio politico per un quadro a livello europeo favorevole allo sviluppo e all’accelerazione del sequestro del carbonio nel suolo. Spero che la Presidenza francese possa contribuire a fornire lo slancio necessario per conciliare valore ambientale e valore economico”. Per tutta la giornata del 7 febbraio, i ministri europei responsabili dell’agricoltura hanno potuto toccare con mano le pratiche utilizzate dagli agricoltori e le strutture che li aiutano a implementare sistemi a basse emissioni di carbonio. Ad esempio, l’approccio proposto dalla Francia si avvale di due strumenti: uno schema di diagnosi del carbonio e l’etichetta a basse emissioni di carbonio. Ciò ha contribuito a tracciare un quadro chiaro delle modifiche ai modelli agricoli richiesti a livello di azienda agricola e della necessità di supportare gli agricoltori in queste transizioni. I mercati in via di sviluppo basati sui crediti di carbonio possono offrire l’opportunità di sfruttare appieno i benefici economici di queste pratiche, che aiutano a combattere il cambiamento climatico. Nella riunione di lavoro dell’8 febbraio, i partecipanti hanno potuto raggiungere un consenso politico a livello europeo sul ruolo degli agricoltori e dei professionisti della silvicoltura nella lotta al cambiamento climatico. I ministri hanno condiviso la loro esperienza in merito a pratiche agricole rispettose del clima, come piantare siepi e copertura del suolo, diversificare e ruotare le colture integrando i legumi e attuare l’agroforestazione e la gestione sostenibile dei prati, che sono associate a molti benefici ambientali. Si sono inoltre concentrati su sistemi specifici come zone umide e torbiere. Hanno sottolineato la necessità di allineare queste pratiche con l’obiettivo principale dell’agricoltura di nutrire la popolazione. I partecipanti hanno anche condiviso iniziative già in atto in alcuni Stati membri e identificato le condizioni necessarie per ampliare questi sforzi. Oltre alla mobilitazione di finanziamenti pubblici e in particolare della PAC, un quadro comune di certificazione a livello europeo è emerso come una strada promettente, a condizione che concili una scienza solida, facilità di attuazione e incentivi finanziari sufficienti. I ministri, spiega la nota, hanno inoltre sottolineato l’importanza della ricerca e della sperimentazione e della mobilitazione di reti di formazione e consulenza agricola per condividere conoscenze e migliori pratiche.

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