Banche, Bce: sono “solide” ma serve “marginale aumento” del capitale

E vigilanza decide di non prorogare esenzioni Pillar II da inzio 2023
Roma, 10 feb. (askanews) – Le maggiori banche europee hanno mantenuto solide posizioni patrimoniali e di liquidità, operando infatti con livelli di capitale superiori a quelli definiti dai requisiti e dagli orientamenti patrimoniali. Lo rileva la vigilanza bancaria della Bce, che nel del processo di revisione e valutazione prudenziale (Srep) pubblicato oggi rileva come nel complesso i punteggi delle banche restino sostanzialmente stabili. Ma sul 2022 l’autorità richiede “un marginale aumento del capitale detenuto”: dal 14,9% delle attività ponderate per il rischio nel 2021 al 15,1% nel 2022. I risultati dello Srep, si legge “riflettono la resilienza del settore bancario europeo, che ha svolto un importante ruolo nella ripresa economica dell’area dell’euro, e al tempo stesso le sfide che si prospettano”. In particolare, “permane l’incertezza in merito alla futura traiettoria ed evoluzione della pandemia, in una fase in cui le interruzioni lungo le catene di approvvigionamento gravano sugli scambi e sull’attività economica complessiva. Anche altri rischi si profilano all’orizzonte, alimentati da incertezze riguardo a molteplici aspetti, quali possibili attacchi cibernetici, rischi climatici, perduranti pressioni sulla redditività e un’uscita potenzialmente destabilizzante dalla situazione di bassi tassi di interesse”, avverte la Bce. Ale 10 lo studio verrà presentato dal numero uno della vigilanza, Andrea Enria. Sempre oggi l’autorità ha annunciato di aver deciso di non ritenere più necessarie le esenzioni sui requisiti patrimoniali che erano state introdotte a seguito della crisi Covid: da inizio 2023, quindi, le banche dovranno operare al di sopra della “Pillar 2 Guidance” e dal prossimo aprile reincludere le esposizioni verso le banche centrali sui coefficienti di esposizione alla leva finanziaria.

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