Un linguaggio globale ridurrebbe le inefficienze per filiera horeca
Milano, 8 feb. (askanews) – Sono oltre 131 milioni di euro il risparmio che le aziende del comparto foodservice avrebbero se adottassero un linguaggio globale come gli standard di GS1. A calcolari una ricerca realizzata da GS1 Italy in collaborazione con la società di consulenza Progettica. Lo studio, che ha coinvolto 25 distributori (11 nel food e 14 nel beverage), ha misurato il risparmio economico e i vantaggi immateriali generati dall’adozione degli standard GS1 (come GTIN, GDSN, EDI1) e dei servizi GS1 Italy (come Immagino) nel canale dei distributori, rilevando i bisogni della filiera Horeca a partire dall’analisi delle inefficienze. Parliamo di un mercato composto in Italia da 3.900 grossisti che complessivamente generano 17,2 miliardi di fatturato e che fino a oggi, tra produzione, distribuzione e pubblici esercizi Horeca, hanno, nella quasi totalità , gestito le codifiche e le anagrafiche di base dei prodotti in modalità non meccanizzata, con conseguente incremento dei costi diretti associati (manodopera di attivazione e mantenimento) e indiretti. Ne consegue una gestione autonoma da parte dei singoli attori della filiera delle informazioni per la gestione del processo commerciale, logistico o di certificazione, con un aumento delle attività ridondanti, degli errori e dei disallineamenti informativi, una gestione non efficiente degli stock di prodotto e degli spazi nei magazzini. L’adozione degli standard globali GS1 e degli strumenti GS1 Italy consentirebbe ai distributori di avere interfacce normalizzate, meno errori di prelievo e riconsegna merce, una migliore gestione nei richiami di prodotto, un’intercettazione preventiva dei saldi puntuali per partita a riduzione dello smaltimento merce per scadenza e flussi di riordino ottimizzati. Vantaggi visibili anche a livello economico: il passaggio agli standard GS1 porterà risparmi nell’area dei costi di magazzino (-3,1% beverage e -3,8% food) e amministrativi (-4,3% beverage e -4,5% food), con un impatto significativo sull’Ebitda di quanti lo adotteranno (+10,8% beverage e +12,3% food). In particolare, si stimano oltre 131 milioni di euro di risparmi totali all’anno, di cui il 73% collegati alla meccanizzazione con applicazioni WMS4. Di questi, la maggior parte è legata all’attività di pick dei prodotti (46 milioni), seguita dalla ricezione della merce (24 milioni), dagli ordini ai fornitori (20 milioni), dalla chiusura degli ordini e carico a sistema (quasi 18 milioni). Infine, da anagrafica e codifica articoli (quasi 15 milioni) e dalle rettifiche e riconciliazioni inventariali (quasi 8 milioni di euro). A questo si aggiungerebbero benefici immateriali come l’armonizzazione dei linguaggi, la migliore qualità e aggiornamento delle immagini e migliore descrizione dei prodotti come strumento per una vendita più efficace.