Giappone, a gennaio prezzi all’ingrosso +8,6%

A trascinarli energia, materie prime ma anche yen debole
Roma, 10 feb. (askanews) – I prezzi all’ingrosso in Giappone sono cresciuti a gennaio dell’8,6 per cento rispetto all’anno precedente. L’ha riferito oggi la Banca del Giappone (BoJ), attribuendo l’incremento agli alti costi per l’energia e le materie prime. Rispetto al mese di dicembre, quando l’incremento su base annua era stato dell’8,7 per cento, rappresenta un leggero rallentamento della corsa dei prezzi. Sono 11 mesi consecutivi che quersto dato segna un aumento. Un elemento che ha contribuito a questo trend è anche l’indebolimento dello yen giapponese rispetto al dollaro, valuta di pagamento per la maggior parte di questi acquisti per un paese come il Giappone che non ha grandi risorse energetiche e materie prime prorie. I prezzi delle importazioni sono cresciuti del 37,5 per cento, rispetto al 12,5 per cento dei prezzi delle importazioni in termini di yen. Questo trend dei prezzi all’ingrosso potrebbe avere una ricaduta sui prezzi al consumo, per un paese che da decenni ha un andamento piatto, se non deflazionistico, della dinamica dei prezzi. La banca centrale nipponica ha fissato un obiettivo di aumento del 2 per cento dell’inflazione, ma è ancora lontana dal raggiungerlo. Il rischio è che un aumento repentino dei prezzi al consumo, però, abbia un impatto sulla domanda e finisca per strozzare la ripresa post-pandemica. I prezzi del petrolio e del carbone sono cresciuti all’ingrosso del 34,3 per cento rispetto all’anno precedente, mentre quelli del legno del 58,5 per cento. Ferro e acciaio sono aumentati del 25,1 per cento e i materiali non ferrosi del 26,5 per cento.

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