ROMA – Antonio Ruberti “è stata una figura fondamentale per questa città , per questo Paese e per l’Europa. È stato uno straordinario scienziato e rettore, e il primo ministro dell’Università e della Ricerca. E come Commissario europeo è stato tra i promotori della nascita di politiche comuni europee per la ricerca. Una personalità straordinaria che era doveroso onorare”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è intervenuto così a margine dell’inaugurazione di ‘Largo Antonio Ruberti’, davanti all’ingresso della sede distaccata del ministero dell’Università e della Ricerca, in zona Trastevere. All’inaugurazione erano presenti anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la rettrice dell’Università Sapienza Antonella Polimeni.
“Poche personalità del nostro Paese sono riuscite a legare il loro nome alla ricerca in modo così profondo e duraturo, producendo cambiamenti significativi. È il segno delle sue passioni: la ricerca, lo studio, l’università e l’Europa- ha aggiunto Gualtieri-dimensioni a cui l’Italia deve guardare per costruire un percorso di rilancio”. Il sindaco di Roma ha anche raccontato di essere stato studente durante il periodo in cui Ruberti era rettore, “e ho avuto modo ci confrontarmi con la sua capacità di ascolto quando noi studenti ponevamo temi e svolgevamo la nostra azione politica”, ha detto Gualtieri. “Per Roma, che vuole essere una città di scienza, ricerca e università , è un omaggio e un atto doveroso per ricordare una personalità nel cui solco dobbiamo lavorare- ha concluso-E fare la nostra parte per fare del sapere e della conoscenza il volano di uno sviluppo intelligente e sostenibile”.
MESSA: “RUBERTI HA LASCIATO IL SEGNO”
“Una persona che ha lasciato il segno, non solo nei suoi cari, ma nel sistema. Un sistema che ha potuto crescere e formarsi in maniera solida. E gli inziaitori, gli innovatori vanno riconosciuti. Io stessa sono andata all’estero grazie alle borse messe a disposizione dai programmi che ha promosso. Quello che facciamo oggi è il minimo”. La ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha voluto ricordare così Antonio Ruberti, a cui oggi è stato dedicato a Roma il largo antistante la sede distaccata del ministero dell’Università e della Ricerca, a Trastevere. “La strada e l’innovatività che lui ha dato nel suo percorso oggi hanno un rilancio molto forte-ha aggiunto- il Mur si è separato dal ministero dell’Istruzione da due anni ormai. Dobbiamo essere in grado di dare forza all’università e alla ricerca, che sia di servizio per tutto il Paese”. “Mi piacerebbe promuovere iniziative simili e dedicare strade e piazze anche a delle scienziate- ha detto ancora-sarebbe un bel segnale di riconoscimento”. A breve verrà lanciato anche un concorso di idee per ripensare ‘Largo Antonio Ruberti’ tramite la facoltà di architettura dell’Università Sapienza di Roma, aperto a tutti gli atenei italiani. “Anche in Europa Ruberti ha portato un vento innovativo- ha concluso Messa- Oggi abbiamo bisogno di uno spazio europeo della ricerca e quello che stiamo cercando di fare è non perdere e rilanciare questa visione di università , ricerca e giovani”.
CONCORSI E FONDI, “RICHIAMO A RESPONSABILITÀ COLLETTIVA”
“Dobbiamo tutti essere responsabili e riuscire a fare in modo che i fondi che oggi abbiamo servano veramente per le future generazioni. È un grande richiamo alla responsabilità individuale e collettiva per far avanzare chi ha progettualità più forti, idee innovative e che sono in grado di trasferirle ai giovani”. La ministra dell’Università della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha risposto così a una domanda dell’agenzia Dire sulle ultime inchieste giornalistiche sul sistema dei concorsi negli atenei e sui pochi fondi stanziati per la ricerca. Intervenuta a margine dell’inaugurazione di Largo ‘Antonio Ruberti’, Messa ha poi aggiunto che “verso primavera avremo le proposte che hanno fatto università ed enti di ricerca e imprese per il Pnrr. Credo che stiano lavorando tantissimo, accademia e industrie stanno trovando nuove forme di collaborazione”.
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