Nucleare, Cingolani: referendum si rispetta ma va fatta ricerca

“Non bisogna temere ciò che non si capisce, bisogna studiarlo” Genova, 7 feb. (askanews) – “Abbiamo due referendum che hanno detto che il nucleare in Italia non va fatto. La legge dice questo e non si discute. Io non ho detto ‘facciamo il nucleare’, il mio era solo un invito a fare ricerca e sviluppo”. Lo ha detto il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo ad una domanda sull’energia nucleare durante la tappa genovese di “Italia domani: dialoghi sul piano nazionale di ripresa e resilienza”. “Al netto dei leoni da tastiera – ha aggiunto Cingolani – non è successo niente di particolare. Io questa cosa l’ho detta da fisico, non da politico. Il nucleare non emette anidride carbonica. Non è colpa mia, è così. Dal punto di vista dell’atto delegato sull’energia della Ue, che guardava solo ai gas serra, risulta verde, mi dispiace ma è così. Si tratta di uno specifico aspetto che non va ideologizzato”. “Io ho detto che siccome in futuro non è detto che le energie rinnovabili possano bastare – ha sottolineato il ministro – allora valutiamo anche altre ipotesi che non possono essere il nucleare di vecchia generazione. I rompighiaccio ad esempio vanno con motori nucleari. Ci sono studi in questo momento per capire se questi motori che già esistono possono diventare dei grossi generatori”. “Ci sono 14 Paesi in Ue che usano il nucleare – ha ricordato Cingolani – l’Italia no, questo è fuori discussione. Ma a questi 14 Paesi veramente qualcuno può dire che adesso non si investe più? Io non sono un appassionato di nucleare ma mi fate vedere cosa succede con la quarta generazione? Non bisogna temere quello che non si capisce – ha concluso – bisogna studiarlo”.   Fos

Reviews

Related Articles