Di Iss con Cattolica di Roma e Gemelli. Natura e animali per guarire
Milano, 8 giu. (askanews) – Si chiama “Emergenza sanitaria Covid-19. Modello di prevenzione sperimentale multidisciplinare integrato nei disturbi alimentari e disturbi da stress post-traumatici con orticoltura, interventi assistiti con gli animali e mindfulness”, sintetizzato nell’acronimo “Orma”. E’ il progetto di ricerca, coordinato dall’Istituto superiore di sanitĂ (Iss), finanziato dal ministero della Salute e nato grazie alla collaborazione degli psichiatri dell’UniversitĂ Cattolica nel campus di Roma e del Policlinico Gemelli IRCCS. Lo ha riferito in una nota la stessa Cattolica, spiegando che questo modello è stato realizzato grazie alle attivitĂ condotte in collaborazione con Coldiretti e le Associazioni Nitrì, Nutrimenti e Amore per la vita attraverso la pet therapy. “Orma è risultato particolarmente efficace nella prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che hanno subito un notevole incremento proprio a seguito della pandemia e dei lockdown (secondo l’ISS di piĂą del 40%), in particolar modo in adolescenti e giovani ma anche negli adulti” ha spiegato il professor Lucio Rinaldi, docente di Psichiatria al Dipartimento di Neuroscienze dell’UniversitĂ Cattolica, responsabile del Day Hospital di Psichiatria-Area adolescenza, psicopatologia perinatale e disturbi del comportamento alimentare dell’UnitĂ Operativa Complessa di Psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, e direttore del comitato tecnico-scientifico del progetto di ricerca. “Il recupero del contatto con la terra attraverso l’orticoltura attiva infatti livelli primitivi di esperienze percettive oltre che funzioni da accompagnamento alla crescita” ha proseguito Rinaldi, aggiungendo che “gli interventi assistiti con gli animali sostengono la funzione dell’affidarsi e della riduzione dei livelli di controllo (tipica nei pazienti con Dna): entrambe queste funzioni, attraverso la mindfulness, promuovono forme nuove di esperienze primarie della costruzione identitaria messa in crisi dalle situazioni di violenta angoscia (come la pandemia), crisi che spesso sostiene lo sviluppo dei disturbi alimentari. In tal senso si tratta di tornare alla terra, al cibo e alla natura, non piĂą nella disfunzione ma in forme maggiormente adattative”. “Questo progetto – ha aggiunto Marco Silano, ricercatore presso il Dipartimento di Sicurezza alimentare e sanitĂ pubblica veterinaria dell’ISS – è finalizzato alla creazione di un modello di intervento per la prevenzione trattamento dei disturbi alimentari da stress, utilizzabile non solo nel post Covid, ma esportabile in tutte le situazioni di crisi con stress della popolazione”.