Sansone: calo dell’euro testimona sfiducia mercati
Roma, 10 giu. (askanews) – “La Banca Centrale Europea ha fornito nella giornata di ieri un chiaro impegno a inasprire la politica monetaria con un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base il mese prossimo e un’altra mossa a settembre. Non è ancora chiaro se si tratterà di un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base o di 50 punti base. A nostro avviso, questo non ha molta importanza. La BCE sta reagendo troppo tardi alle pressioni inflazionistiche in atto dal momento che molte banche centrali hanno iniziato il processo di inasprimento un anno fa e spesso in modo più aggressivo – ha commentato Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst per l’Italia – Le nuove proiezioni della BCE sull’inflazione sono già superate e questo è piuttosto preoccupante”. “Interpretiamo il calo dell’euro – ha aggiunto – come un chiaro segnale che il mercato ritiene che la BCE non stia facendo abbastanza per combattere l’inflazione. La frammentazione finanziaria all’interno dell’eurozona è un altro problema per la BCE. Il mercato delle obbligazioni sovrane italiane si trova nella zona a rischio. Questo accade mentre il QE non è ancora ufficialmente finito. Dall’inizio dell’anno, gli investitori stranieri stanno cercando di uscire dal mercato obbligazionario italiano. Ci si aspetta che la BCE annunci uno strumento per gestire gli spread sovrani nel terzo trimestre, una sorta di programma OMT ma con una leggera condizionalità. Si tratta di uno strumento necessario se la BCE vuole effettuare rialzi più aggressivi in futuro ed evitare che si ripeta la crisi del debito del 2012. Da questo punto di vista, l’Italia è ancora il punto debole per gli investitori”.