Con accordo Russia-Ucraina su porti in Italia 200mila ton. mais

30mila grano e 60mila olio girasole.Nuovi raccolti previsti in calo
Roma, 7 giu. (askanews) – L’eventuale accordo tra Russia e Ucraina, al quale si lavora con la mediazione della Turchia, sulla creazione di un corridoio da Odessa per consentire le esportazioni di grano e cereali dai porti ucraini situati sul Mar Nero, per l’Italia vorrebbe dire innanzitutto ricevere quasi 200mila tonnellate di mais, utilizzato per l’alimentazione animale. A queste 200mila tonnellate di mais si potrebbero aggiungere per l’Italia anche 30mila tonnellate di grano destinato alla panificazione, ora stoccato nei magazzini e in attesa di essere trasportato, e 60mila tonnellate di olio di girasole. Una boccata di ossigeno per il nostro paese, dove il blocco nei porti del Mar Nero di ingenti quantitativi di cereali fa anche temere possibili speculazioni sul territorio nazionale. Confagricoltura ricorda che ad oggi circa 22 milioni di tonnellate di grano sono stoccate nei porti ucraini. Nella media degli anni passati, rileva ancora l’associazione agricola, l’Ucraina esportava in questo periodo 5 milioni di tonnellate di grano al mese. Ora, nonostante l’apertura di ‘corridoi di solidarietà’ da parte degli Stati membri della UE, non si va oltre un milione. Oltre alla crisi del grano scatenata dal mancato arrivo nei paesi esteri e soprattuto nei Paesi dell’Africa, che sono quasi totalmente dipendenti da queste risorse, c’è anche il rischio che il grano e in genere i cereali stoccati nei silos e nei magazzini di Kiev e portuali vadano a male. “Non resta molto tempo a disposizione per trovare un accordo – ha avvertito il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – perché con l’aumento delle temperature il grano stoccato rischia di marcire. Occorre, inoltre, liberare i silos per i nuovi raccolti”. Infatti, come riporta la Coldiretti, alla partenza delle navi cargo dai porti sul Mar Nero, si libererebbe lo spazio nei magazzini per accogliere i nuovi raccolti di grano ucraino in arrivo tra poche settimane, per un quantitativo stimato di 19,4 milioni di tonnellate, circa il 40% in meno rispetto ai 33 milioni di tonnellate previsti per questa stagione, gran parte delle quali destinate all’export. Le esportazioni di grano, quindi, quest’anno sono valutate attorno ai dieci milioni di tonnellate, con un taglio del 50%. Anche per i raccolti di mais è prevista una diminuzione nell’ordine del 30%. Prima della guerra, l’Ucraina era il secondo fornitore di mais dell’Italia con una quota di poco superiore al 13%, ma garantiva anche il 3% dell’import nazionale di grano.

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