Il ginocchio ferma il Papa: rinviato il viaggio in Africa

Il rammarico per la decisione, la decisione presa all’ultimo
Città del Vaticano, 10 giu. (askanews) – Il ginocchio ferma papa Francesco: tormentato ormai da mesi da una gonalgia che lo ha già obbligato a saltare diversi impegni (“si è infiammato un legamento”, disse a fine gennaio), da inizio maggio costretto a ricorrere alla sedia a rotelle, Jorge Mario Bergoglio ha deciso di rinunciare, per ora, ad un viaggio in Africa programmato per inizio luglio. Rimane in programma il secondo viaggio in agenda questa estate, in Canada dal 24 al 30 luglio, ma alla luce di questa decisione anche il suo svolgimento seguirà presumibilmente l’evolversi del dolore al ginocchio. “Accogliendo la richiesta dei medici, e per non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso”, ha dichiarato il portavoce vaticano Matteo Bruni, “il Santo Padre con rammarico si vede costretto a posticipare il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan previsto dal 2 al 7 luglio prossimo venturo, a nuova data da definire”. La parola “rammarico” dice tutta l’amarezza con la quale Jorge Mario Bergoglio ha accettato i consigli. Evidentemente fino all’ultimo il Papa ha voluto mantenere il programma del viaggio, nonostante la trasferta fosse notevolmente impegnativa e la mobilità evidentemente difficoltosa. Ma, a meno di un mese dalla partenza, e quando la preparazione era in stato avanzato, ha dovuto accettare la realtà. La decisione di rimandare il viaggio, a quanto si apprende, è stata presa nel corso delle ultime 24 ore. Dalla nota vaticana traspare che “le terapie al ginocchio” stanno funzionando. A quanto si apprende, Francesco si sottopone da settimane ad una fisioterapia (un paio d’ore al giorno, ha avuto a rivelare il vescovo argentino Víctor Manuel Fernandez), ha fatto almeno una infiltrazione al ginocchio, e il riposo, facilitato dal ricorso alla sedia a rotelle, sta facendo il suo effetto. Tutti benefici che, evidentemente, si sarebbero persi, magari irreversibilmente, se Bergoglio avesse intrapreso la grande fatica di un viaggio internazionale come quello in Repubblica centrafricana e Sud Sudan. Dal Vaticano altro non fanno sapere. Sarebbe stato lo stesso Bergoglio, poi, a quanto hanno riferito i vescovi italiani che con lui si sono intrattenuti a fine del mese scorso, ad escludere la prospettiva di un’operazione chirurgica. Il viaggio, di certo, non è annullato, ma posticipato “a nuova data da definire”. Altre indicazioni non ci sono. Difficile, certo, che un viaggio così complesso venga riprogrammato in tempi brevissimi. In Africa, d’altronde, i mesi a cavallo di fine anno sono estremamente caldi. L’orizzonte, ma non ci sono conferme al riguardo, potrebbe dunque essere piuttosto quello della prossima primavera. Non accade spesso che un papa rimandi un viaggio, ma non è la prima volta. A Giovanni Paolo II capitò più volte (ad esempio, Sarajevo nel 1994 per motivi di sicurezza, a Catania lo stesso anno per motivi di salute). Francesco ha posticipato il viaggio a Malta a causa del Covid e, di recente, un viaggio a Firenze: in quel il male al ginocchio iniziava a farsi sentire ma non era l’unica ragione per dare forfait a una riunione della Conferenza episcopale italiana.

Reviews

Related Articles