Istat: nel 2021 spesa famiglie per consumi a 2.437 euro mese, +4,7%

Con inflazione aumento 2,8%. Il 50% nuclei spende meno di 2.048 euro
Roma, 9 giu. (askanews) – Nel 2021, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.437 euro in valori correnti, in marcata ripresa (+4,7%) rispetto al 2020. Considerata la dinamica inflazionistica (+1,9% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale(, la crescita in termini reali è un po’ meno ampia (+2,8%). Seppure accentuati, i progressi del 2021 non compensano il crollo del 2020: rispetto al 2019, infatti, la variazione in valori correnti ha ancora segno negativo (-4,8%). E’ la fotografia scattata dall’Istat nel report ‘Le spese per i consumi delle famiglie’ nel 2021. Poiché la distribuzione dei consumi è asimmetrica e più concentrata nei livelli medio-bassi, la maggioranza delle famiglie spende un importo inferiore al valore medio. Se si osserva il valore mediano (il livello di spesa per consumi che divide il numero di famiglie in due parti uguali), il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso nel 2021 una cifra non superiore a 2.048 euro (1.962 euro nel 2020). Riprendono a crescere i divari territoriali, 728 euro tra Nord-ovest e Sud, da 625 euro nel 2020. Dopo la leggera contrazione del 2020, tornano ad aumentare anche i divari nella spesa tra le famiglie di soli italiani e quelle con almeno uno straniero (590 euro in più, 477 nel 2020) e di soli stranieri (867 euro, 672 nel 2020). Nel 2021, così come l’anno precedente, la voce di spesa che le famiglie dichiarano di aver maggiormente limitato è quella per viaggi e vacanze. Tra quante già spendevano per questa voce nel 2020, la percentuale di chi l’ha ridotta rispetto all’anno precedente è del 62,4%, una percentuale ancora più alta di quella riscontrata nel 2020 (pari al 46,8%) e che risulta in crescita soprattutto al Nord (dal 44,1% al 61,2%). La percentuale più elevata di famiglie che nel 2021 dichiarano di aver ridotto questo esborso si osserva comunque nel Mezzogiorno (69,8%). La seconda voce di spesa che ha subito una riduzione rispetto all’anno precedente è quella per abbigliamento e calzature: il 52,7% delle famiglie che acquistavano già questi beni un anno prima dell’intervista (45,5% nel 2020) ha infatti limitato tale esborso (49,1% nel Nord, 59,7% nel Mezzogiorno). Infine, tra le famiglie che già la sostenevano, il 31,2% ha ridotto la spesa per carburanti (24,5% nel 2020). Tale quota si attesta al 29,2% al Nord e al 36,0% nel Mezzogiorno. Al contrario, le spese per visite mediche e accertamenti periodici rappresentano la voce di spesa con la percentuale più elevata di famiglie, tra quante già spendevano, che dichiarano di averla aumentata rispetto all’anno precedente: sono il 4,4%, dal 3,9% del 2020, ma al Centro raggiungono il 5,3%.

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