Lamorgese: oramai vediamo episodi di discriminazione tutti i giorni

“Nel 2021 449 segnalazioni ma dati non rendono dimensione fenomeno”
Milano, 9 giu. (askanews) – “Manifestazioni di odio oggi ne vediamo tante purtroppo, e questo non è dovuto soltanto al momento difficile che il nostro Paese, come tanti altri Paesi europei, sta vivendo. Oramai ci sono episodi tutti i giorni accumunati da una matrice di discriminazione nei confronti di chi è diverso per religone, colore della pelle, identità di genere o per disabilità. Nel 2021 ci sono state 449 segnalazioni di crimini, discorsi d’odio ed episodi di discriminazione, addirittura 561 nel 2020. Ma la lettura dei dati può essere anche fuorviante perché non rende appieno la dimensione del fenomeno, perché tante volte mancano le denunce perché la vittima ha paura di individuare la persona che l’ha offesa e le ha creato terrore, disagio psicologico, vergogna. E può accadere anche che gli operatori di polizia non individuino immediatamente la matrice discriminatoria perché dipende anche dagli elementi di cui dispone”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso del suo intervento al convegno “Le vittime dell’odio”, organizzato dall’Oscad al Memoriale della Shoah di Milano e a cui hanno partecipato, tra gli altri, la senatrice a vita Liliana Segre, il capo della polizia Lamberto Giannini, e il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, Vittorio Rizzi. “Si tratta di comportamenti portati avanti quasi come se non ci fosse più una piena consapevolezza dei sentimenti che ognuno di noi deve avere” ha proseguito Lamorgese, aggiungendo che “non dimentichiamo chi utilizza il web per fare questo significa innanzitutto essere un vile, perché vuol dire nascondersi dietro a una tastiera non immaginando che da lì puoi fare molto male, puoi infliggere dolore e portare anche a conseguenze estreme” “Oggi c’è bisogno di supporto, di protezione, di ascolto, di rassicurare la parte lesa – ha concluso – per aiutarla a trovare la forza di reagire, di denunciare”

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