Malaria, identificate nuove molecole che bloccano trasmissione

Grazie ad uno studio dei ricercatori di Iss, Irbm e Cnr
Milano, 8 giu. (askanews) – Una collaborazione tra ricercatori dell’Istituto Superiore di SanitĂ , dell’IRBM e del CNR ha identificato, grazie ad una combinazione di metodi innovativi, nuove molecole che bloccano la trasmissione del parassita della malaria dalla persona infetta alla zanzara, primo passo per sviluppare nuovi farmaci per eliminare questa grave malattia infettiva. Lo ha riferito in una nota il Cnccs, spiegando che lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Communications Biology”. Rispondendo alla indicazione dell’Oms di attaccare il plasmodio della malaria su piĂą fronti, i ricercatori hanno collaborato negli ultimi anni alla ricerca di nuove molecole capaci di bloccare la trasmissione del piĂą pericoloso dei parassiti malarici, il Plasmodium falciparum, in un progetto finanziato dal consorzio pubblico-privato CNCCS formato da CNR, ISS e IRBM. In questo lavoro sono state identificate sette strutture molecolari (chemotipi), tre delle quali mai identificate in passato, capaci di uccidere i gametociti, (le forme del parassita trasmissibili alla zanzara Anopheles), e impedire lo sviluppo del parassita nella zanzara. Il successo è stato possibile grazie alla combinazione di conoscenze biologiche sui gametociti, di saggi cellulari innovativi su parassiti transgenici e di competenze nello screening su larga scala di composti farmacologicamente attivi. “La filiera di saggi biologici sviluppata in questa collaborazione ha potuto testare in modo efficiente e veloce 120mila composti, che corrisponde a circa un terzo di quelli finora complessivamente saggiati da diversi laboratori in tutto il mondo alla ricerca di nuovi farmaci anti-trasmissione – ha dichiarato Giacomo Paonessa, Group Leader di IRBM – e questo risultato apre quindi la strada a screening ancora piĂą ampi per identificare composti ancora migliori contro la trasmissione del parassita”. “L’azione delle strutture molecolari è spezzare il ciclo vitale di P. Falciparum e quindi la diffusione della malaria ad altri individui” ha affermato il ricercatore dell’ISS, Pietro Alano, aggiungendo che “l’importanza di questa nuova filiera di saggi è la sua efficienza e velocitĂ  nell’identificare sia molecole attive solo contro i gametociti che molecole doppiamente attive, che cioè uccidono anche le forme del parassita che provocano i gravissimi sintomi della malattia; oggi eliminare la malaria richiede entrambi i tipi di farmaci”. Gli autori dello studio hanno sottolineato che da oltre cinque anni la lotta alla malaria a livello globale registra una battuta d’arresto, oggi aggravata dagli effetti della pandemia sui sistemi sanitari dei Paesi piĂą colpiti, principalmente in Africa. Nel 2021 si sono registrati 240 milioni di nuovi casi e 630mila morti, soprattutto bambini africani sotto i 5 anni: un quadro reso sempre piĂą preoccupante dall’insorgere di parassiti e di zanzare resistenti anche ai piĂą moderni farmaci ed insetticidi.

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