Un nuovo “Sure” contro rincari? Non ricevuta una proposta formale
Bruxelles, 10 giu. (askanews) – “Noi non commentiamo le dichiarazioni dei politici degli Stati membri, ma è chiaro è che la Commissione condivide la preoccupazione dei responsabili politici nazionali di fare il possibile per limitare le conseguenze dell’aumento dei prezzi dell’energia”. Lo ha detto il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, durante il briefing quotidiano per la stampa oggi a Bruxelles, rispondendo a una domanda sulla una ipotesi prospettata ieri dal presidente del Consiglio itaiano, Mario Draghi. Per finanziare con prestiti europei le misure degli Stati membri volte ad attenuare l’impatto dei rincari energetici, Draghi aveva ipotizzato il ricorso a una nuova una emissione di debito da parte dell’Ue, secondo il modello utilizzato con lo strumento “Sure” per sostenere la casse integrazione degli Stati membri durante la pandemia di COvid-19. Mamer ha comunque ricordato che uno strumento simile esiste già: Il pacchetto “RePowerEU” che la Commissione ha presentato il mese scorso, “prevede già la possibilità per gli Stati membri di utilizzare i prestiti europei del ‘Next Generation EU’ che sono ancora disponibili”, perché diversi paesi hanno deciso di non servirsene, e questo in particolare “per finanziare gli investimenti e le misure per la modernizzazione in campo energetico”. Il piano di Recovery “Next Generation EU”, ha aggiunto il portavoce, “è chiaro che funziona in collegamento con ‘RePowerEU’, in particolare mediante la capacità che abbiamo avuto di raccogliere capitali, per finanziare la risposta all’aumento dei prezzi dell’energia, adattando il nostro sistema energitico”. Tuttavia, ha precisato Mamer rispondendo a un’altra domanda sulla proposta di Draghi, “questa risposta non vuol dire assolutamente che esiste già qualcosa che corrisponde esattamente a ciò che ha prospettato il primo ministro italiano. Io ho semplicemente dato un complemento di informazione sullle misure che noi abbiamo preso o proposte al fine di far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia”. Ad ogni modo, ha concluso il portavoce, “io non sono al corrente di una proposta formale che abbiamo già ricevuto da parte delle autorità italiane in questo senso; magari sarà così, ma per ora non abbiamo questa informazione: noi qui oggi non possiamo andare oltre quello che abbiamo detto, sulla base delle informazioni a nostra disposizione”.