Azzerare le commissioni del Pos? Già si può fare, ecco come

ROMA – Aveva fatto discutere la norma contenuta nella Legge di Bilancio in cui veniva abolita l’obbligatorietà dei pagamenti con carta per gli scontrini al di sotto dei 30 euro. Il Governo però non ha prestato ascolto e ha addirittura rilanciato innalzando il tetto da 30 a 60 euro, come si legge nel testo che ha appena ricevuto la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Chi difende la norma dice che in realtà non è un aiuto agli evasori, ma “metterà i cittadini nella condizione di essere agevolati nei pagamenti” e “in un momento come questo dove l’inflazione è alle stelle, invece di punire gli esercenti che sono tra le prime vittime della crisi economica, lo Stato per la prima volta li aiuta” come ha dichiarato il segretario di presidenza della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi. Come una norma che toglie un’opzione di pagamento possa aiutare i cittadini resta un mistero. Mentre l’aiuto dato ai commercianti dovrebbe essere quello di liberarli dalle commissioni bancarie che si pagano anche sulle piccole transazioni.

MASSIMILIANO FEDRIGA: “TRANSAZIONI DIGITALI ABBIANO COSTI SOSTENIBILI”

Come chiarisce Massimiliano Fedriga Governatore del Friuli Venezia Giulia “siamo tutti favorevoli alle transazioni digitali, però devono avere i costi sostenibili per l’esercente che non può trovarsi ridotti in modo molto importante, in particolare sui piccoli acquisti, i propri introiti”. Quindi sembra essere una questione di costi. Il Governo vuole aiutare i commercianti eliminando le commissioni bancarie, almeno per le transazioni al di sotto dei 60 euro. Il fatto è che sul mercato ci sono già le soluzioni per farlo, senza bisogno di inserire una norma ad hoc nella legge di bilancio. Soluzioni che già vengono adottate, per esempio, dai tassisti. A tal punto che uno di loro alla proposta di pagare in contanti risponde: “Dottò me dia la carta, quelle sui costi del pos so caxxate. Io li spicci non li voglio”.

COME AZZERRARE I COSTI DEL POS

SumUp è una società di pagamenti mobili nata a Londra nel 2012 e oggi attiva in 31 paesi, tra cui l’Italia dal novembre 2012. Il prodotto di punta è proprio un lettore di schede EMV (Europay, MasterCard e VISA), che si interfaccia con smartphone e tablet, in grado di leggere carte di pagamento a banda magnetica. Uno strumento che ha permesso a molti commercianti di azzerare i costi di canone mensile del pos e abbattere i costi delle transazioni effettuate pagando una quota fissa dell’1.95%.
“La manovra proposta va in controtendenza rispetto al trend degli ultimi anni” fanno sapere dalla società londinese “in cui sia istituzioni, che cittadini ed esercenti hanno mostrato una forte spinta verso i pagamenti digitali. Come SumUp crediamo che la crescita della cashless society sia un processo ormai
inarrestabile. A dimostrarlo sono i dati del nostro Osservatorio Pagamenti Cashless, in cui emerge non solo l’aumento del numero medio di transazioni effettuate con carta, ma anche la diminuzione dello scontrino medio, a dimostrare che sempre più gli italiani sono abituati a pagare con la carta anche i piccoli importi. Inoltre, gli strumenti di pagamento digitale, un tempo percepiti come una spesa, vanno in realtà ad abbattere i costi del denaro contante rispetto ai quali non sempre c’è consapevolezza, ma che
sono rilevanti. Tra questi, il costo del rischio di avere alte cifre di contanti in negozio, ricevere banconote false e i costi di gestione, tra i quali quello logistico di deposito agli sportelli. La chiusura delle filiali bancarie non sempre garantisce ai negozi e ristoranti di quartiere di accedervi nelle vicinanze. Inoltre, va anche considerato che proporre forme di pagamento digitali aiuta gli esercenti a non perdere una fetta
ormai consistente di clienti che preferisce pagare con la carta anche per piccoli importi e non è più abituata ad avere contanti”.

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