Gori contro la candidatura di Schlein: “Se vince potrei lasciare il Pd”. Lei: “Messaggio sbagliato”

ROMA – Lui minaccia l’addio se lei dovesse essere la nuova leader del Pd. E lei replica a stretto giro di posta: “È un messaggio sbagliato”. In casa dem si consuma lo scontro tra Giorgio Gori ed Elly Schlein. Il sindaco di Bergamo, in un’intervista all’Huffington Post, spiega così la scelta di appoggiare Stefano Bonaccini: “Ma quale eccesso di liberismo, serve il mercato ben temperato di Prodi e un nuovo laburismo”. E se a prevalere fosse la deputata ed ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, secondo Gori ci sarebbe il rischio di una “deriva francese” del Pd e ad approfittarne potrebbe essere Matteo Renzi. Nelle stesse ore, per Bonaccini arriva anche l’endorsement del sindaco di Firenze, Dario Nardella.

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“Mi stupisce. Penso che sia un messaggio sbagliato. Io voglio dire che noi resteremo qualunque sia l’esito del congresso“. Queste la reazione di Schlein alle dichiarazioni del primo cittadino bergamasco. La deputata è ospite di Lilly Gruber su ‘Otto e mezzo’ nel giorno dell’attentato contro la sorella, primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia: “Io e mia sorella ci siamo sentite, è stata lei a darmi la forza di venire stasera, mi ha detto: ‘Non dobbiamo avere paura’“.

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Schlein non scioglie ancora le riserve sulla sua corsa alla segreteria: “Domenica annunceremo un percorso collettivo, una visione che vogliamo costruire assieme. Io darò la mia disponibilità ad andare avanti nel Congresso del Pd” e ribadisce che con Bonaccini “abbiamo un ottimo rapporto, di stima reciproca e abbiamo lavorato bene assieme. Le nostre distanze emergeranno da questo bellissimo percorso congressuale ma gli voglio fare un in bocca al lupo”.

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E sull’appoggio di una o dell’altra corrente, Schlein è netta: “Io insieme ad altri ho fatto ‘Occupy Pd’. Chi ha fatto un percorso come il mio non si siederà mai coi capicorrente, né nazionali, né locali. Supereremo le correnti con un’onda di partecipazione”.

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