Marco Carrai difende Liliana Segre: “Chef Rubio studi la storia o usi Google”

FIRENZE – Dopo la notizia della denuncia da parte di Liliana Segre contro 24 persone, tra cui Chef Rubio, per le parole di odio espresse online, il console onorario di Israele, Marco Carrai, interviene in difesa della senatrice a vita. Il motivo dell’intervento di Carrai è la replica dello stesso Rubio alla notizia di essere stato denunciato: l’ex calciatore di rugby, oggi conduttore televisivo, aveva sottolineato di aver solo chiesto alla senatrice a vita di parlare del comportamento di Israele in Palestina.

Il console onorario di Israele esprime solidarietà a Segre “per gli attacchi subiti da Gabriele Rubini in arte Chef Rubio”. Secondo Carrai, “Rubio dovrebbe almeno conoscere la storia prima di accostare il sionismo al regime fascista. O forse, non avendo tempo perché impegnato a cucinare, basterebbe che aprisse Google, dove, alla prima notizia” il sionismo è descritto come “movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina”.

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L’ATTACCO SUL NOME D’ARTE E I TATUAGGI

Il sionismo, ricorda il console onorario, “fu ed è il cercare una difesa dalle millenarie persecuzioni del popolo ebraico che hanno trovato il suo culmine nel nazismo al quale Chef Rubio accosta il popolo ebraico e Israele“.

Poi ecco l’affondo di Carrai: “Chef Rubio dimentica che, a differenza dei suoi tatuaggi, quello portato sul braccio dalla senatrice Segre è un numero, perché a coloro che andavano nei campi di sterminio come massimo livello di odio levavano anche il nome. Non lo cambiavano in un nome d’arte, come quello di Gabriele Rubini in Chef Rubio. Dispiace che molti giovani non sappiamo la storia, ma seguano un personaggio che incita all’odio sociale come questo chef“, conclude il console onorario di Israele.

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