“Contiamo di licenziare in Parlamento la legge delega sui fisco nel mese di luglio, in modo da offrire l’opportunitĂ al governo Meloni di iniziare l’iter burocratico giĂ a settembre per procedere, poi , ali e m an azione dei decreti attuativi a partire dal 2024”. Il timing di una delle riforme piĂą attese dagli italiani, quella fiscale, viene illustrato da Fabrizio Sala, deputato di Forza Italia, componente della commissione Finanze di Montecitorio e co-relatore della delega fiscale, nel corso del faccia a faccia con Enrico Terzani, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Firenze. Il botta e risposta tra il parlamentare, che milita nelle fila della maggioranza, e il numero uno dei commercialisti fiorentini che ha sottolineato come “la categoria dei commercialisti sia fondamentale per lo stato, proprio in virtĂą dell’attivitĂ prioritariamente svolta dall’80% degli iscritti che curano in particolare le dichiarazioni dei redditi e i bilanci” e ha ricordato al parlamentare che “lo statuto del contribuente resta ancora lettera morta nonostante da 23 anni sia rappresentato come norma di rango costituzionale”. Pronta la risposta di Sala: “E’ possibile condurre su binari paralleli le due cose . Da un lato l’approvazione della delega fiscale; dall’altro il processo di riconoscimento a livello costituzionale di tutti quei diritti dei contribuenti sulla base dei quali verranno costruiti diversi decreti attuativi della riforma”.
Sul rapporto con l’Agenzia delle Entrate, alia luce del forte investimento sul canale telematico, ci sarĂ ancora spazio per un doppio binario che consenta ai professionisti di mantenere almeno in parte, un rapporto diretto con il personale?
“Individueremo ed elencheremo i meccanismi che possono essere totalmente o parzialmente informatizzati – ha assicurato Sala – in modo da liberare persone da dedicare al contatto che serve sia ai professionisti sia alle richieste di pareri all’Agenzia da parte di grandi gruppi”.
Procederete con lo sfoltimento dei bonus fiscali che sono cresciuti a dismisura negli ultimi anni e contribuiscono ad alimentare il caos negli studi?
“Stiamo lavorando alla ridefinizione della base imponibile – ha replicato Sala – concentrando l’attenzione alla semplificazione delle deduzioni, delle aliquote e delle detrazioni. Poi passeremo ai bonus”.
Quando ho iniziato la professione c’erano solo due scadenze; il 5 marzo si presentava iva e il 31 maggio le dichiarazioni dei redditi. Oggi viviamo con scadenze fiscali da gennaio a dicembre. Cosa vuoi fare la maggioranza su questo punto?
Pronta la risposta: “Cercheremo di accorpare tutto in due o tre scadenze principali avendo ben chiaro, però, che prima ci deve essere la razionalizzazìone di detrazioni e deduzioni, oltre alla parte relativa alla risoluzione del contenzioso. Poi si potrĂ lavorare sulle scadenze”.