“Il ministro israeliano contraddice i nostri valori”. E l’Ue annulla evento

ROMA – Cancellato il ricevimento degli ambasciatori a Tel Aviv di martedì 9 maggio, Giornata in cui si celebra la Festa dell’Europa, per non dover avere tra gli ospiti il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir. Così hanno stabilito i rappresentanti degli Stati membri, al termine di un meeting da cui è emersa, in una nota, questa motivazione, rilanciata anche su Twitter dal portavoce dell’Azione esterna dell’Ue, Peter Stano: "Purtroppo quest’anno abbiamo deciso di annullare il ricevimento diplomatico, poiché non vogliamo offrire una piattaforma a chi ha opinioni che contraddicono i valori dell’Europa".Ben-Gvir avrebbe presenziato all’evento in rappresentanza del governo di Israele, su delega del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Come aveva però previsto il leader dell’opposizione Sia Yair Lapid – che aveva definito "un errore" l’incarico a Ben-Gvir, spiegando che avrebbe "imbarazzato i Paesi amici" e "messo a rischio i voti futuri all’interno delle istituzioni internazionali" su progetti di interesse per Israele – i dissapori tra Bruxelles e il ministro hanno avuto il sopravvento. A partire dalla "passeggiata" che l’esponente dell’ultradestra israeliana fece alla Spianata delle Moschee lo scorso 3 gennaio, a neanche una settimana dalla nomina. Già in quell’occasione l’Ue era subito intervenuta per esprimere "preoccupazione" e invitato l’esecutivo a "rispettare lo status quo" dei luoghi santi e a "cooperare" per "evitare escalation e provocazioni".

Nella nota, la Rappresentanza Ue in Israele ha chiarito che manterrà invece l’evento culturale dedicato al "pubblico israeliano" per "celebrare coi nostri amici e partner in Israele le forti e costruttive relazioni bilaterali". Ben-Gvir, leader del partito Otzma Yehudit ("Forza ebraica"), ha reagito definendo "una vergogna" che l’Ue, pur "sostenenedo di rappresentare i valori della democrazia e del multiculturalismo", adesso "chiuda la bocca" all’esponente di un governo.

Il politico è noto alle cronache per le sue posizioni ultranazionaliste e vicine al fondamentalismo ebraico. Prima di diventare ministro è stato incriminato per aver diffuso discorsi d’odio a danno dei palestinesi e per sostegno a un gruppo terrorista, il Kach. Il movimento venne sciolto nel 1994 dal primo ministro Yitzhak Rabin, non prima però di essere inserito nella lista dei gruppi terroristici, come hanno fatto anche Stati Uniti, Canada e, fino al 2010, dall’Ue.Attualmente il ministro è ritenuto tra i più energici sostenitori della politica delle colonie ebraiche nei Territori palestinesi, sebbene tale pratica sia vietata dal diritto internazionale e sia stata più volte sanzionata da Onu, Stati Uniti e Ue. E’ inoltre accusato dall’Autorità nazionale palestinese di essere tra i responsabili dell’aumento delle morti tra i palestinesi a causa di inteventi dei coloni o delle forze di sicurezza. Secondo dati aggiornati al 5 maggio dal ministero della Salute, nel 2023 ammontano a 108 le vittime, tra cui venti bambini.
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