Alluvione, Meloni: “Dal governo risposta immediata, due miliardi di euro in 72 ore sono sforzo immane”

ROMA – Dal governo c’è stata una "risposta immediata" all’alluvione in Emilia Romagna con uno stanziamento "di 2 miliardi di euro, uno sforzo immane" messo in campo "in 72 ore". Lo dice la premier Giorgia Meloni intervenendo al Festival dell’economia a Trento organizzato dal Sole 24 ore."Saremo chiamati a trovare altre risorse necessarie, la Commissione europea può essere importante e preziosa è stata ieri la visita di Von der Leyen". Oltre al fondo di solidarietà, l’Europa può aiutare "anche sulla flessibilità dei fondi esistenti, fino ad arrivare al Pnrr per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio".

La premier ha affermato, inoltre, che l’Emilia Romagna è "locomotiva del paese" e "ho visto il suo popolo spalare nel fango con l’orgoglio negli occhi" e se la regione si ferma "noi non possiamo mantenere buoni parametri macroeconomici".

L’AUTONOMIA RAFFORZERÀ LA COESIONE NAZIONALE

Tra gli argomenti toccati da Meloni anche l’autonomia differenziata che "rafforzerà la coesione nazionale" e responsabilizzerà le amministrazioni. "Non mi stupisco- ha detto- che chi si straccia le vesti sia anche chi in questi anni non sia riuscito a spendere miliardi dei fondi europei".

PER MELONI IL TAGLIO DEL CUNEO È MEGLIO DEL SALARIO MINIMO LEGALE

Sul tema lavoro, la presidente del Consiglio ha ribadito che "credo che sia molto utile tagliare il cuneo contributivo e mettere soldi in tasca ai lavoratori piuttosto che il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang perché in Italia abbiamo un altissimo livello di contrattazione collettiva". Il taglio al cuneo fiscale è "la cosa più importante che si può fare in questa fase. La prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente".

MELONI: NARRAZIONE FALSA SU MACRON E BIDEN, NON SIAMO ISOLATI

Con Macron come con il presidente Biden c’è "una narrazione falsa", ha spiegato Giorgia Meloni. "Durante e dopo la campagna elettorale- ha affermato- si diceva che l’Italia sarebbe stata isolata a livello internazionale e sarebbe diventata reietta. Non è questa la realtà dopo sette mesi di governo". "Prima la politica estera si faceva con le fotografie, l’importante era sorridere in foto. L’Italia invece adesso è affidabile ma non accondiscendente".

Per la premier "la perfezione non esiste, ambire a essere perfetti è un fatto di vanità. Sono diventata secchiona perché ero una persona insicura e siccome ero anche orgogliosa ho usato quella debolezza cercando di trasformarla in un punto di forza".

PER LA PREMIER DUE PRINCIPI: STABILITÀ GOVERNI E RISPETTO VOTO

"La riforma delle istituzioni dello Stato è fondamentale. Ascoltiamo tutti ma partiamo da dueprincipi per me irrinunciabili: la stabilità dei governi e delle legislature, che sono la cosa più potente che economicamente si può costruire. Eppoi il rispetto del voto degli italiani", ha detto Meloni.
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