Bonaccini commissario? La ministra Calderone: “Per ora non è tema del Consiglio dei ministri”

ROMA – "La vicenda di Bonaccini commissario? Non commento perché questo non è un tema che è arrivato al momento in Consiglio dei ministri". Così Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, a margine dell’assemblea di Conflavoro. Sull’eventualità di nominare o meno commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini il dibattito prosegue da qualche giorno. Un certo scetticismo sul nome era già circolato nei giorni scorsi a Roma, poi ieri si è aggiunto un tasserro: il centrodestra in Emilia-Romagna si è espresso contro la sua nomina in modo compatto, bocciando una mozione del Pd in Consiglio regionale che ne chiedeva con urgenza la nomina. Le parole della ministra Calderone, questa mattina, confermano la situazione di stand by.

"Penso che sia opportuno attendere- sottolinea il ministro- soprattutto si debba cercare di lavorare serenamente con tutte le forze sociali dell’Emilia-Romagna che sono estremamente compatte e che si sono presentate al confronto con il governo con una grande unità di intenti, devo dire anche con un bellissimo senso di unità e voglia di ripartire a cui dobbiamo dare certamente attenzione e risposte", conclude.

CALENDA: "NON NOMINARE BONACCINI COMMISSARIO GRAVE ERRORE"

"Stefano Bonaccini ha collaborato lealmente e senza fare polemiche con il Governo, conosce il territorio, ha dimestichezza con la pubblica amministrazione dei comuni coinvolti nell’alluvione. Non nominarlo Commissario sarebbe un grave errore da parte di Giorgia Meloni", scrive su twitter Carlo Calenda.

GELMINI: "SUBITO BONACCINI COMMISSARIO, CONTA IL MERITO"

“Ho avuto modo di collaborare e di apprezzare il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, quando era alla guida della Conferenza Stato-Regioni. Il governo non stia a pensarci troppo, si chiarisca le idee in fretta e lo nomini Commissario. Di fronte a emergenze come queste non può esserci spazio per logiche di partito. Contano il merito, le competenze, la conoscenza del territorio, la capacità di amministrare, non il colore politico. E se la maggioranza non vuole ascoltare l’opposizione, ascolti almeno la voce di governatori come Toti e Occhiuto. Fare una scelta diversa sarebbe illogico”. Lo scrive sui social Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.
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