Le ricette dei fondi pensione per rilanciare il settore

La previdenza complementare e una necessità, ma per rilanciare il settore servono interventi mirati. Se n’è parlato durante uno dei focus del Salone del Risparmio 2Ü23 organizzato da Assogestioni. «Lo scorso anno i rendimenti medi sono stati negativi perché gli stessi mercati tendenzialmente sono stati negativi nel 2022, ma dobbiamo ricordarci che parliamo di investimenti di lungo periodo», ha evidenziato Lucia Anselmi, direttore generale di Covip, «I fondi sono stati bravi ad aiutare i clienti ad evitare scelte e decisioni dettate da emotività», ha proseguito Anselmi, «ma ora per i fondi c’è una sfida importan le: bisogna ripensare un po’ tutto il sistema, che è e resta solido, in un contesto che è cambiato. Bisogna creare fiducia nel sistema», Un sistema che comunque è valido e che «ha dato risultati importanti agli aderenti», ha ricordato Ugo Loeser, ad di Arca Fondi sgr. Ma cosa manca ancora? «Oggi i fondi pensione sono una frazione del risparmio gestito, il 6-8%. In altri Paesi si supera il 50%. Ha senso puntare a quell’obiettivo?». Secondo Loeser sì, «perche abbiamo uno Stato povero e famiglie ricche e oggi per sostenere economia i fondi pensione possono essere uno strumento in grado di fare la differenza, come ad esempio è successo in Olanda». Anche se certamente non sono obiettivi raggiungibili da oggi a domani. «Dovremmo però privilegiare la previdenza complementare rispetto al Tfr, che è anche un costo per le aziende», ha concluso l’ad di Arca Fondi, «e servirebbe anche una maggiore concorrenza tra fondi pensione e una maggiore apertura del mercato», Anna Maria Selvaggio, dg di Fondo Fon. Tè., ha invece sottolineato il tema legato al lavoro. «Non possiamo parlare di previdenza senza parlare del mercato del lavoro e di come sia cambiato anche dopo la pandemia, con gli impatti che ha avuto», ha spiegato Selvaggio. «Le fasce giovani guardano al lavoro autonomo e aumentano le aperture di partite Iva, Ma anche le donne hanno spesso carriere discontinue», Quali ricette per il fuuiro? «Serve rilanciare una educazione finanziaria e previdenziale ma anche al Welfare in generale e poi bisogna diversificare la comunicazione: le fasce giovani leggono meno ma ascoltano di più, usano le emoticon, quindi bisogna diversificare le campagne di comunicazione a seconda delle fasce a cui vogliamo parlare e semplificare linguaggio e modulistica», ha concluso il dg di Fondo Fon.Te. Uno degli aspetti fondamentali in tema di previdenza integrativa resta però anche la dimensione dell’educazione finanziaria, «per spezzare un circolo vizioso che impedisce a chi produce fondi di aumentare i! grado di sofisticazione dell’offerta», ha aggiunto Emanuele Bellingeri, head Italy Credit Suisse Am. «Ci sono tante buone idee magli effetti li vedremo solo in futuro. Bisogna fare sistema, il sistema Italia ha già fatto molto negli anni ma non basta ancora».

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