Mattarella ricorda Falcone e Borsellino: “La mafia è un cancro ma può essere battuta ed è destinata a finire”

ROMA – "Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario. Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno. Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.

LEGGI ANCHE: 23 maggio 1992, la strage di Capaci. Maria Falcone: “Ampie parti di società disposte ancora ad aiutare i boss”

"A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento- continua- sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria. Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica. Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia".

Per Mattarella "i criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia. Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità". Continua il capo dello Stato: "La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire".

STRAGE CAPACI. MELONI DEPONE CORONA ALLORO PARCO ‘FALCONE BORSELLINO’

Nel 31° anniversario della strage di Capaci, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deposto questa mattina una corona d’alloro nel Parco intitolato ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere Montagnola a Roma. Alla cerimonia erano presenti il Ministro della Giustizia Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il Sottosegretario all’Interno Prisco, il Presidente della Regione Lazio Rocca, il Prefetto di Roma Giannini e il Vicesindaco di Roma Scozzese.

MAFIA. PIANTEDOSI: FINIRÀ MA STATO LOTTA FINO ALL’ULTIMO GRANELLO CLAN

"Come disse Falcone: ‘la mafia è un fenomeno umano e come tale è destinato a finire’, ma fino a quando ci sarà l’ultimo granello di presenza lo Stato ci metterà l’ultima goccia di sudore per combatterla". Giungendo a Palazzo Jung di Palermo, nel giorno della commemorazione delle vittime della strage di Capaci, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi cita la celebre frase magistrato ucciso il 23 maggio del 1992 e ricorda che "partendo proprio dall’insegnamento di Falcone, i nostri investigatori hanno imparato a ‘inseguire i soldi’ nelle loro indagini e a preservare così i circuiti legali". Piantedosi ha poi concluso: "La mafia è un fenomeno che deve ancora preoccupare ma bisogna anche tranquillizzare i cittadini perché il nostro Paese da tempo manifesta la capacità di contrastare anche questo modo più insidioso di agire da parte di Cosa nostra".
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Ucraina, Biden: “Subito armi a Kiev”. Missili Atacms già inviati in segreto

(Adnkronos) - Subito armi a Kiev. Il presidente americano Joe Biden lo ha assicurato ieri alla Casa Bianca dopo la firma della legge da 95 miliardi di dollari per gli aiuti e le armi all'Ucraina, ad Israele e Taiwan. Il via libera al pacchetto da parte del Senato americano, a lungo ritardato, è arrivato con

Ucraina, ecco i nuovi missili Atacms: come cambia la guerra

(Adnkronos) - L'Ucraina ha chiesto per mesi i missili a lungo raggio. Ora il presidente Volodymyr Zelensky è stato accontentato dagli Stati Uniti: Kiev ha già iniziato a ricevere gli Atacms per colpire in profondità la Russia nella guerra in corso da oltre 2 anni. Il presidente Joe Biden ha firmato la legge che comprende

Enel, intesa con sindacati: 2.000 ingressi in 3 anni

(Adnkronos) - Accordo raggiunto tra Enel e Organizzazioni Sindacali Elettriche Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec. Il dialogo tra azienda e sindacati, si legge in una nota diffusa dal gruppo, ha permesso di superare la vertenza avviata nei mesi scorsi e di individuare un percorso condiviso che mette al centro le persone, le reti e la