VIDEO | All’ospedale dei Castelli l’evento della Asl Roma 6 ‘Chi narra la sofferenza…chi se ne prende cura”

ROMA – ‘Chi narra la sofferenza… chi se ne prende cura’ – Cure palliative, terapia del dolore e umanizzazione delle cure’. È il titolo dell’evento ospitato ieri pomeriggio dalla Sala Conferenze dell’ospedale dei Castelli di Ariccia, nell’ambito delle iniziative messe in campo dalla Asl Roma 6 in occasione della ‘XXII Giornata Nazionale del Sollievo’, il cui obiettivo è quello di promuovere la qualità della vita dei pazienti affetti da una malattia critica e dei loro familiari, sensibilizzando l’opinione pubblica.Dopo i saluti iniziali del Commissario Straordinario, Francesco Marchitelli della Asl Roma 6, e del Direttore Sanitario Asl Roma 6, Roberto Corsi, i lavori del congresso sono stati aperti da Carla Giancotti, Stefano Villani e dalla dottoressa Maria Addolorata Bernardo, referente per la Asl Roma 6 delle Cure Palliative Regionali.

"Delle frasi nel video introduttivo- ha affermato Francesco Marchitelli- ce n’è una che ti entra molto forte nel cuore, ovvero ‘Vivere in pienezza, durante e nonostante la malattia’. Mi rendo conto che noi non possiamo eliminare tutto il male, dobbiamo eliminare ogni male possibile e far sì che l’umanizzazione’ diventi più che una semplice parola ma uno stile di vita, il nostro stile di vita professionale".

"Per noi che abbiamo la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo- ha aggiunto il Commissario Straordinario- perché curiamo le persone, le abbracciamo, stiamo insieme a loro, umanizzazione significa anche benessere organizzativo, significa il sorriso che portiamo quando una delle nostre carezze, uno dei nostri sorrisi può curare. Ringrazio tutti voi in questa che è una sfida collettiva". ‘Il percorso oncologico: non solo curare, ma prendersi cura’ è il tema su cui si è soffermata la dottoressa Laura Giacinti, Uoc oncologia, presidio ospedaliero di Marino. ‘Migliorare la qualità di vita attraverso la cura del dolore’ è stato il titolo della relazione della dottoressa Barbara De Angelis. ‘Prendersi cura quando non si può guarire: il valore clinico, etico e relazionale delle cure palliative’, è stato invece il tema dibattuto dalla dottoressa Francesca Bordin (Ini Grottaferrata). ‘Nutrizione artificiale e cure palliative’: è di questo binomio che ha parlato la dottoressa Anna Anzidei. La dottoressa Alessandra Prosperi ha invece fatto il punto sul tema ‘Liberare la mente dal dolore e sperimentare la possibilità di vivere pienamente’.

Ha invece discusso di ‘Accoglienza e relazione di cura nell’ambulatorio di terapia del dolore’ la dottoressa Viviana Di Caprio, mentre la dottoressa Daniela D’Angelo e la dottoressa Maria Grazia Di Buodo hanno posto l’accento su ‘La valutazione globale e la relazione in cure palliative’. La tematica ‘Affrontare la sofferenza spirituale in una dimensione multiculturale’ è stata infine affidata a Padre Oscar Hounliho, Cappellano dell’Ospedale dei Castelli. Nel corso dell’evento, trasmesso in diretta sulla pagina facebook dell’azienda sanitaria, spazio anche alla presidente del Tavolo Interreligioso di Roma, la professoressa Angela Falà, e a numerose testimonianze. Tra queste, quella dal titolo ‘I pazienti raccontano: Come il dolore possa essere vissuto con gli occhi… del sollievo’, dove i presidenti delle Associazioni ‘Andos’ di Velletri, Albano Laziale e Anzio Nettuno, e il ‘Comitato lotta al cancro Anzio- Nettuno’ aderenti al tavolo Misto di partecipazione degli enti di terzo settore Asl Roma 6 hanno raccontato le proprie esperienze.

In precedenza l’azienda sanitaria aveva diffuso un video emozionale, arricchito da contributi degli operatori impegnati nella gestione clinica del paziente oncologico e testimonianze dei pazienti (https://www.facebook.com/aslromasei). La giornata all’insegna della cura dell’altro e del sollievo era iniziata la mattina: negli spazi adiacenti gli ingressi dell’Ospedale dei Castelli di Ariccia, degli Ospedali di Frascati, Velletri ed Anzio e del Presidio ospedaliero di Marino, sono infatti stati allestiti Punti Informativi gestiti da un team di professionisti coinvolti nel percorso di cura dei pazienti con malattia critica, in uno spirito di multidisciplinarietà integrata, all’insegna del messaggio che il dolore si può curare.
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